Il gesto. Nel 2004 la sua mimica dopo il 4­0' è rimasta nella mente di tutti

21/01/2010 alle 09:39.

CORSPORT - E’ quello che prima o poi ogni tifoso romanista avrebbe vo­luto fare alla Juventus. Un gesto anche criticato, ma arrivato drit­to dal cuore e il simbolo di una rivalità che a Roma è seconda solo a quella con la Lazio. Natu­ralmente ci riferiamo alla sfida di campionato dell’ 8 febbraio 2004 e a Totti che, uscendo dal campo per essere sostituito da Gaetano D’Agostino, si gira ver­so gli avversari (Tudor in parti­colare) e si porta prima il dito sul naso, tanto per dire di fare silen­zio e poi mostra le dita della ma­no sinistra, quattro come i gol realizzati dalla Roma in quella magica serata dell’Olimpico...



E poi un gesto, la mano che on­deggia in una mimica chiarissima, che sta per “andate a casa”. Un gesto eclatante che sigilla un 4- 0 pesantissimo in favore dei giallorossi firmato dai gol di Da­court, dello stesso su calcio di rigore e arrotondato dalla doppietta di Cassano in stato di grazia.




Sulla panchina della Roma Fa­bio Capello, che di lì a quattro mesi avrebbe saltato la barrica­ta. Su quella della , Marcello Lippi, anche lui quasi arrivato al capolinea della sua seconda esperienza bianconera. La Roma vince sotto tutti i punti di vista e firma l’addio biancone­ro allo scudetto. Una gioia trop­po grande per poter essere con­tenuta.