IL MESSAGGERO - «Io sono pronto, ultimamente ho lavorato anche due volte al giorno».E la sintesi del discorso di presentazione di Luca Toni, il giorno di Natale, a Claudio Ranieri, per dare al tecnico la sua disponibilità. «Fisicamente sto bene, non ho bisogno di rifare la preparazione». Si sta allenando, pure in questi giorni di festa, da solo, a casa sua in Emilia. Per non deludere il nuovo allenatore e la Roma che lo vogliono subito al meglio alla ripresa del campionato, il 6 gennaio a Cagliari.
Oggi il suo manager contatterà i dirigenti del Bayern per anticipare, il più possibile, lincontro a Monaco per siglare laddio dal club bavarese: lappuntamento ci dovrebbe essere mercoledì mattina. Quasi sicuramente senza il giocatore. Perché Toni punta a non rispondere alla convocazione del 2 gennaio, data della ripresa degli allenamenti fissata da Van Gaal, affidando la questione al suo manager. Luca ha fretta :vuole arrivare qui venerdì, per sottoporsi al mattino alle visite mediche e per presentarsi nel pomeriggio ai nuovi tifosi al Flaminio nellamichevole con la Cisco.
La società giallorossa aspetta in giornata di conoscere gli spostamenti di procuratore ec alciatore, forte dellaccordo verbale con il centravanti e anche di quello con i dirigenti tedeschi. A metà della settimama scorsa, la telefonata di Rosella Sensi con Karl Heinz Rummenigge per siglare lintesa definitiva: la punta in prestito al club giallorosso sino a fine stagione, con ingaggio di 1 milione e 800 mila (più i premi a obiettivo: vittoria in Europa League, in Coppa Italia e piazzamento in zona Champions League). Larrivo di Toni, benedetto da Totti con largo anticipo, non cambierà lassetto della Roma di Ranieri. Sarà luomo in più per la scalata alla vetta della classifica e comunque per tornare in Champions. Lassetto resterà il 4-4-2, sistema di gioco preferito dal tecnico di San Saba, con tutte le varianti viste in questi mesi. Tra tutte, la più gettonata sembra essere il rombo di Toni.
Comunque,analizziamo le soluzioni possibili, con e senza il nuovo centravanti. I 4 campioni del mondo. E la formula più blasonata e anche la più collaudata. Con De Rossi, Perrotta, Totti e Toni, gli azzurri che alzarono la coppa del mondo a Berlino il 9 luglio 2006. Il rombo a centrocampo, proprio come nellultima gara dellanno contro il Parma, e due punte davanti. E chiaro che sarebbero molti gli esclusi eccellenti: da Vucinic a Menez, da Baptista a uno tra Taddei e Brighi. Di sicuro non mancherebbe lequilibrio di squadra e la compattezza tra i reparti. Allattacco con tre linee. E il 4-4-2 classico, ma con unimpostazione offensiva.
Davanti sempre Totti e Toni che, però, avrebbero la collaborazione di Vucinic, schierato a sinistra. Il montenegrino avrebbe un ruolo simile a quello di Nedved nella Juve di Ranieri. Cioè partirebbe largo per poi accentrarsi e andare a concludere in mezzo al campo o direttamente in area di rigore, sfruttando gli spazi creati dalleduepunte. Per non sbilanciare la squadra, Ranieri alloccorrenza potrebbe utilizzare Burdisso da terzino destro e Perrotta sulla stessa f scia dellargentino. Questa formula può coinvolgere pure Menez, ovviamente da esterno al posto di Vucinic,ma sul lato opposto. Come con Spalletti. E la soluzione che non richiede la presenza, almeno inizialmente, di Toni.
Il 4-2-3-1 è composto, quasi sempre, dai giocatori della gestione precedente, quelli che conoscono meglio i movimenti, soprattutto nella fase di possesso palla. Ovviamente avrebbero più spazio giocatori come Taddei, Brighi e Menez, utilizzabili in più ruoli del rombo offensivo. Toni, in questo caso, diventerebbe il cambio per Totti da centravanti e in alcune circostanze il capitano, con il nuovo arrivato in campo, potrebbe arretrare alle sue spalle da trequartista.