2009: è Totti il superbomber

23/12/2009 alle 11:27.

CORSPORT (A.POLVEROSI) - Ventotto gol in undici mesi sono tanti. Ventotto gol distribuiti in undici mesi ma segnati in 31 partite ufficiali sono un’enormità.

TUTTI DIETRO - Gli altri, tutti gli altri, han­no giocato di più e segnato di meno. Il ca­pitano della Roma ha tenuto una media­gol strabiliante: 1 ogni 109'. Venticinque presenze in campionato e 17 gol, 2 presen­ze in senza gol, 6 presenze in Europa League e 11 gol. In que­sta stagione ha cominciato a segnare a fi­ne luglio e ha smesso solo quando si è fat­to male di nuovo. Poi è guarito, è tornato e ha ricominciato a far gol. Con semplicità, con naturalezza, solo perchè è . E’ un mistero come riesca ad andare ol­tre l’età e agli affanni che porta con sè. Passa il tempo, gioca di me­no, soffre di più e segna di più. E’ come se il destino volesse ripagarlo con i gol per i tanti infortuni. Stiamo parlando di un giocatore che ha già vinto una Scarpa d’Oro, uno che fino all’arri­vo di Spalletti era conside­rato un numero 10 straordi­nario, pieno di talento, di classe, di genio, capace sì di segnare, ma soprattutto di far segnare gli altri. E invece con Spalletti tut­to è cambiato. Nella sua testa, prima che nelle sue gambe. Ora mira la porta come prima mirava il piede libero del compa­gno.

SOLO IBRA - Non c’è, nel calcio italiano, un attaccante più completo di lui. Dove gli al­tri arrivano con i muscoli, arriva con l’intuizione. E va anche più in là. Cassano è l’unico che si possa avvicinare a questo fenomeno sul piano della creatività, ma a fine carriera se il barese riuscirà a segna­re la metà dei gol del suo vecchio capita­no potrà essere più che soddisfatto. Pazzi­ni, Gilardino e Milito, che lo seguono in questa speciale classifica, non hanno il suo talento. Della sua casta era soltanto Ibrahimovic che in­fatti, se fosse rimasto in Ita­lia, avrebbe creato proble­mi seri a , visto che so­lo nei primi 6 mesi del 2009, gli ultimi con la maglia dell­’Inter, aveva segnato 19 gol. Tanto per da­re un’idea, nei primi mesi col , Ibra ha segnato 11 reti solo nella Liga. ha 33 anni, Pazzini 25, Gilardino 27: 8 anni più del suo immediato insegui­tore, 6 in più del bomber viola, titolare del­la Nazionale ora che Toni è disperso. Ma il tramonto del capitano sembra lontano ed è per questa ragione che Lippi continua a seguirlo. Sa che in Sudafrica, quando ci saranno da prendersi delle responsabili­tà, uno come gli sarà utilissimo.

FUTURO - Il futuro può aspettare. Il futu­ro si chiama Pato e Balotelli che nella clas­sifica del supercannoniere 2009 (parliamo sempre dell’anno solare) hanno segnato ri­spettivamente 19 e 16 gol. Sono i nipotini di , i mi­gliori rappresentanti di una generazione che, come nor­malmente accade nella vita, cerca di scalzare i vecchi. Per ora Francesco è davan­ti, 9 reti più di Pato, 13 più di Balotelli, con una salute che sostiene i milanesi assai meglio (per ovvie ragioni) del romanista. Eppure, nemmeno gli acciacchi di riescono a scalfirne la forza, la qualità, lo spessore e la bravura. Non bastano a sop­piantare il capitano a favore della fre­schezza di Pato e della sfrontatezza di Ba­lotelli. Il tempo del cambio deve ancora arrivare.