CORSPORT (A.POLVEROSI) - Ventotto gol in undici mesi sono tanti. Ventotto gol distribuiti in undici mesi ma segnati in 31 partite ufficiali sono unenormità.
TUTTI DIETRO - Gli altri, tutti gli altri, hanno giocato di più e segnato di meno. Il capitano della Roma ha tenuto una mediagol strabiliante: 1 ogni 109'. Venticinque presenze in campionato e 17 gol, 2 presenze in Champions League senza gol, 6 presenze in Europa League e 11 gol. In questa stagione ha cominciato a segnare a fine luglio e ha smesso solo quando si è fatto male di nuovo. Poi è guarito, è tornato e ha ricominciato a far gol. Con semplicità, con naturalezza, solo perchè è Totti. E un mistero come riesca ad andare oltre letà e agli affanni che porta con sè. Passa il tempo, gioca di meno, soffre di più e segna di più. E come se il destino volesse ripagarlo con i gol per i tanti infortuni. Stiamo parlando di un giocatore che ha già vinto una Scarpa dOro, uno che fino allarrivo di Spalletti era considerato un numero 10 straordinario, pieno di talento, di classe, di genio, capace sì di segnare, ma soprattutto di far segnare gli altri. E invece con Spalletti tutto è cambiato. Nella sua testa, prima che nelle sue gambe. Ora mira la porta come prima mirava il piede libero del compagno.
SOLO IBRA - Non cè, nel calcio italiano, un attaccante più completo di lui. Dove gli altri arrivano con i muscoli, Totti arriva con lintuizione. E va anche più in là. Cassano è lunico che si possa avvicinare a questo fenomeno sul piano della creatività, ma a fine carriera se il barese riuscirà a segnare la metà dei gol del suo vecchio capitano potrà essere più che soddisfatto. Pazzini, Gilardino e Milito, che lo seguono in questa speciale classifica, non hanno il suo talento. Della sua casta era soltanto Ibrahimovic che infatti, se fosse rimasto in Italia, avrebbe creato problemi seri a Totti, visto che solo nei primi 6 mesi del 2009, gli ultimi con la maglia dellInter, aveva segnato 19 gol. Tanto per dare unidea, nei primi mesi col Barcellona, Ibra ha segnato 11 reti solo nella Liga. Totti ha 33 anni, Pazzini 25, Gilardino 27: 8 anni più del suo immediato inseguitore, 6 in più del bomber viola, titolare della Nazionale ora che Toni è disperso. Ma il tramonto del capitano sembra lontano ed è per questa ragione che Lippi continua a seguirlo. Sa che in Sudafrica, quando ci saranno da prendersi delle responsabilità, uno come Totti gli sarà utilissimo.
FUTURO - Il futuro può aspettare. Il futuro si chiama Pato e Balotelli che nella classifica del supercannoniere 2009 (parliamo sempre dellanno solare) hanno segnato rispettivamente 19 e 16 gol. Sono i nipotini di Totti, i migliori rappresentanti di una generazione che, come normalmente accade nella vita, cerca di scalzare i vecchi. Per ora Francesco è davanti, 9 reti più di Pato, 13 più di Balotelli, con una salute che sostiene i milanesi assai meglio (per ovvie ragioni) del romanista. Eppure, nemmeno gli acciacchi di Totti riescono a scalfirne la forza, la qualità, lo spessore e la bravura. Non bastano a soppiantare il capitano a favore della freschezza di Pato e della sfrontatezza di Balotelli. Il tempo del cambio deve ancora arrivare.