
GASPORT (A. CATAPANO) - Tante storie per niente. Il muso, i capricci, il tira e molla con il Brasile, la Roma ci ha quasi rimesso la faccia, lui ha puntato i piedi, non si è piegato come il compagno Juan ed è partito. Poi? In panchina contro lInghilterra, e va bene, giusto così, lamichevole era di prestigio. Ma con lOman, uno scherzetto, unesibizione, poco più di un allenamento insomma, bè con lOman Doni sperava proprio di scendere in campo, un tempo almeno, andava bene pure una manciata di minuti. Invece niente, spettatore anche contro gli omaniti che festeggiavano il compleanno del sultano. Dunga crudele, padrone cattivo: Doni ha provato a impietosirlo con lo sguardo, ma non cè stato ..
Difettoso Dunque, oggi Doni tornerà a Trigoria con un po di esperienza in più ma poco altro da raccontare a Ranieri e a Pellizzaro. Lallenatore dei portieri lo aspetta al varco: non perché i due abbiano litigato prima di Inter-Roma (entrambi hanno smentito), né perché Doni quel giorno si sia rifiutato di calciare i rinvii al termine dellallenamento (anche questo particolare è stato smentito). Semplicemente, Pellizzaro lo aspetta per valutarne la condizione, se il dolore alla coscia è sparito oppure ancora ogni tanto fa capolino come alla vigilia di Inter-Roma. Lui contro il Bari vuole giocare, daltronde si aspettava di giocare già con i nerazzurri. Ma la sua presenza domenica non è affatto scontata, anzi. Non centra la disciplina, né la coscia, ma un ostacolo più profondo: Doni ha giocato la scorsa stagione con un ginocchio (il destro) malconcio, prima di farsi operare ad aprile.
In quel periodo, per proteggere larto infortunato, ha modificato a tal punto i suoi movimenti che ora, tecnicamente, presenta difetti da correggere. E ci vuole un pochino di tempo.
Ribaltone? Mentre Julio Sergio ha mostrato serietà, qualità e soprattutto professionalità. Ecco perché quello che una volta era il «miglior terzo portiere del mondo» oggi dei quattro difensori della Roma è il più pronto a giocare titolare. Ranieri non è nemmeno uno particolarmente rispettoso delle gerarchie: ha già dimostrato ampiamente di scegliere chi gli garantisce più affidabilità, senza guardare in faccia a nessuno. La lotta è a due, si può parlare legittimamente di ballottaggio. Lobont è un bravo ragazzo, magari pure simpatico. Artur ha perso il treno e non si è ancora ripreso.