
IL ROMANISTA - Il tifoso della Roma è sullorlo di una crisi di nervi. Stanco e deluso dallattuale gestione della proprietà, si trascina a fatica verso un futuro, almeno ai più, ancora incerto. Alessandro, uscendo dal palazzo della tesoreria comunale, lancia un inquietante interrogativo:
Fabio, non si interessa di certi equilibri, ma punta diritto al sodo: «Per me la Sensi può incontrare chi vuole e dove vuole, basta che ci compra i giocatori». Laura è più perentoria: «Sensi, Marra, Alemanno, Mediobanca e Unicredit, che brutta fine sta facendo la mia Roma». Qualche passo in avanti, verso la scalinata e troviamo due ragazzi, Sara e Riccardo, intenti a scrivere su un diario. Lei, minuta ma con gli occhi grandi, lui barba incolta e viso piuttosto sveglio: «Abbiamo sentito per radio che cera questo incontro, ma tanto sappiamo come andrà a finire: la Sensi continuerà a prendere in giro noi tifosi». Poi, scendendo fino a piazza Venezia, lateralmente al marciapiede dellAltare della Patria, scoviamo Marco, capelli rasta e portachiavi con un bel lupetto stilizzato, stile anni 80: «Non vedi cosa ho attaccato sulla carena del mio scooter? Credo che ladesivo Sensi vattene sia più evidente di mille parole».