«Non ho mollato. E’ la mia vittoria»

24/11/2009 alle 09:51.

CORSPORT (P. TORRI) - Tutti lo cercano, tutti lo vo­gliono. Del resto dopo tre anni pas­sati nell’anonimato, Totti a parte, oggi è lui l’uomo Roma del momen­to, Julio Sergio che da terzo miglior portiere del mondo, si è trasforma­to nel titolare della porta giallorossa. Così ieri il numero ventissette romanista, è stato il più ricercato di tutti. Concedendosi all’emittenza romana con giustificato e giu­sto piacere, in matti­nata a Centro Suono Sport, nel pomeriggio a Teleradio­stereo.
Spiegando come è riuscito a resistere all’anonimato: «Non è sta­to facile resistere in una situazione come quella che ho vissuto negli ul­timi tre anni. Mi chiedevo sempre cosa fosse giusto fare, magari an­che andare via, però alla fine ho de­ciso di rimanere perché pensavo che, prima o poi, avrei avuto ..



Spiegando come è riuscito a resistere all’anonimato: «Non è sta­to facile resistere in una situazione come quella che ho vissuto negli ul­timi tre anni. Mi chiedevo sempre cosa fosse giusto fare, magari an­che andare via, però alla fine ho de­ciso di rimanere perché pensavo che, prima o poi, avrei avuto un’op­portunità. Il fatto di non aver molla­to mi ha ripagato. Negli anni scorsi c’erano gerarchie che andavano ri­spettate. Io ho sempre avuto un ot­timo rapporto con Spalletti, lo rin­grazio, però mi chiedevo pure per­ché non giocavo mai » .



Julio Sergio ha an­che chiarito come sia arrivato a Trigoria:

« Il primo che mi ha seguito in interesse è stato Zago che poi ha sfruttato gli ottimi rapporti con la Ro­ma, parlando con Conti e Pradè ai quali devo moltissimo. E così, allo­ra, si concretizzò il mio trasferi­mento. Con Doni c’è un buon rap­porto, ma è normale che tutti vo­gliamo giocare. Io credo che biso­gna avere rispetto, ho atteso per tre anni lavorando tanto e dando sem­pre il mio contributo, continueremo su questa strada. Io comunque non mi sento inferiore a Doni, anzi non mi sento inferiore a nessuno. E pos­so migliorare» .



Il futuro per Julio Sergio è ugua­le al presente, Roma: « Ho il con­tratto in scadenza ma non credo ci siano problemi. Voglio rimanere e mi auguro di poter continuare a gio­care. Tra l’altro io e la mia famiglia ci troviamo benissimo a Roma. In più c’è il fatto che mi sto alla gran­de nello spogliatoio romanista. So­no cresciuto insieme a questa squa­dra. La fiducia fa la differenza quando vai sempre in campo. Negli spogliatoi mi chiamano il tedesco, perché non ho le caratteristiche del classico brasiliano: Il nostro obiet­tivo è provare a centrare la qualifi­cazione per la prossima . Non sarà semplice, ma ci proveremo con tutte le nostre forze, sapendo di avere le potenzialità per riuscirci » .