CORSPORT (P. TORRI) - Tutti lo cercano, tutti lo vogliono. Del resto dopo tre anni passati nellanonimato, Totti a parte, oggi è lui luomo Roma del momento, Julio Sergio che da terzo miglior portiere del mondo, si è trasformato nel titolare della porta giallorossa. Così ieri il numero ventissette romanista, è stato il più ricercato di tutti. Concedendosi allemittenza romana con giustificato e giusto piacere, in mattinata a Centro Suono Sport, nel pomeriggio a Teleradiostereo.
Spiegando come è riuscito a resistere allanonimato: «Non è stato facile resistere in una situazione come quella che ho vissuto negli ultimi tre anni. Mi chiedevo sempre cosa fosse giusto fare, magari anche andare via, però alla fine ho deciso di rimanere perché pensavo che, prima o poi, avrei avuto ..
Spiegando come è riuscito a resistere allanonimato: «Non è stato facile resistere in una situazione come quella che ho vissuto negli ultimi tre anni. Mi chiedevo sempre cosa fosse giusto fare, magari anche andare via, però alla fine ho deciso di rimanere perché pensavo che, prima o poi, avrei avuto unopportunità. Il fatto di non aver mollato mi ha ripagato. Negli anni scorsi cerano gerarchie che andavano rispettate. Io ho sempre avuto un ottimo rapporto con Spalletti, lo ringrazio, però mi chiedevo pure perché non giocavo mai » .
Julio Sergio ha anche chiarito come sia arrivato a Trigoria:
« Il primo che mi ha seguito in interesse è stato Zago che poi ha sfruttato gli ottimi rapporti con la Roma, parlando con Conti e Pradè ai quali devo moltissimo. E così, allora, si concretizzò il mio trasferimento. Con Doni cè un buon rapporto, ma è normale che tutti vogliamo giocare. Io credo che bisogna avere rispetto, ho atteso per tre anni lavorando tanto e dando sempre il mio contributo, continueremo su questa strada. Io comunque non mi sento inferiore a Doni, anzi non mi sento inferiore a nessuno. E posso migliorare» .
Il futuro per Julio Sergio è uguale al presente, Roma: « Ho il contratto in scadenza ma non credo ci siano problemi. Voglio rimanere e mi auguro di poter continuare a giocare. Tra laltro io e la mia famiglia ci troviamo benissimo a Roma. In più cè il fatto che mi sto alla grande nello spogliatoio romanista. Sono cresciuto insieme a questa squadra. La fiducia fa la differenza quando vai sempre in campo. Negli spogliatoi mi chiamano il tedesco, perché non ho le caratteristiche del classico brasiliano: Il nostro obiettivo è provare a centrare la qualificazione per la prossima Champions League. Non sarà semplice, ma ci proveremo con tutte le nostre forze, sapendo di avere le potenzialità per riuscirci » .




