Mariani: «E’ stato fantastico E potrà migliorare»

23/11/2009 alle 09:23.

CORSPORT (P. TORRI) - Una lettera di mamma Fio­rella. E’ incorniciata nell’accoglien­te studio privato del professor Pier­paolo Mariani a Villa Stuart. Una lettera di ringraziamento per quel­lo che l’illustre ortopedico ha fatto per il figlio, Francesco Tot­ti. Tre inter­venti, caviglia e perone, gi­nocchio cro­ciato, ancora ginocchio, l’ul­tima volta, per un semplice menisco interno, in sala operatoria sempre il professor Mariani. Nes­suno meglio di lui può parlarci di questo nuovo ritorno in copertina di un ragazzo che ventisette giorni do­po l’intervento al menisco, si è ri­presentato con una tripletta in me­no di trenta minuti?..

Professor Mariani, sorpreso di un così?

« No, non posso essere sorpreso. Ormai Francesco lo conosco bene, so di cosa è capace. Certo stavolta è andato oltre, è stato fantastico. Per quanto mi riguarda posso solo dire che ho avuto la conferma che abbia­mo fatto il nostro dovere».

L’ha sentito dopo la partita?



«Mi è arrivata una telefonata da parte del suo , Vito Scala. Mi ha detto che France­sco voleva dirmi grazie. Non posso nascondere che la cosa mi ha fatto molto piacere. Del resto è un ragazzo splendido, oltre che un campione. Come splendida è la sua fa­miglia ».



Si può dire che l’ul­timo intervento di sia stato il più semplice?

« Certamente. Que­sta volta si è trattato di un menisco inter­no, cioè quello più semplice da un punto di vista chirurgico. I prece­denti interventi chirurgici a cui era stato costretto a sottoporsi erano as­sai più delicati».



Rimane comunque il fatto che neppure quattro settimane dopo, è tornato in campo e ha realiz­zato tre gol.

«Siamo nei tempi previsti dal re­cupero nella chirurgia di oggi. Si può comunque dire che abbiamo la­vorato bene. E quando si lavora be­ne, questi sono i risultati».

Abbiamo?



« Certo. Questo recupero è stato un lavoro d’équipe. L’intervento chirurgico era andato benissimo. Poi però bisogna dare merito allo staff sanitario e dei preparatori del­la Roma. Loro hanno concluso un lavoro ben fatto».

Il resto lo ha fatto .



« Certamente. E’ un ragazzo che sa sacrificarsi, che è pronto a qual­siasi cosa pur di tornare il prima possibi­le in campo. Quando si ha un paziente che vuole fare pure di più, una buona par­te del lavoro è già fatto».

Prevede di visitarlo nuovamente nei prossimi giorni?

« E perché mai dovrei farlo? Mi sembra che abbia dimostrato di sta­re bene. Del resto l’ho visitato una sola volta dopo l’operazione perché tutto stava andando nel migliore dei modi».

Per quella di ieri è stata la prima partita dopo l’operazione. Può ancora migliorare?

«Migliorare mi pare difficile visto come si è ripresentato. Certo dal punto di vista della condizione atle­tica probabilmente può stare anco­ra meglio».