CORSERA - LInter rallenta (secondo pareggio) e il campionato, che mai era stato chiuso, è di nuovo spalancato, con la Juve a 5 punti e il Milan a 7. A frenare i nerazzurri non sono state soltanto le fatiche di Kiev e le scelte di partenza di Mourinho, ma anche e soprattutto lintensità di gioco della Roma, che è sempre rimasta in partita e sempre ha provato a vincere, senza mai farsi assediare, anche dopo aver perso De Rossi dopo mezzora, per un contatto con Vieira, che ha provocato la frattura scomposta allo zigomo destro (a fine partita il francese ha chiamato il romanista per conoscere le sue condizioni)
La Roma ha legittimato il vantaggio, con un primo tempo di iniziativa e di pressione, nel quale ha concesso allInter una sola palla-gol nitida (Milito, con magnifica risposta di Julio Sergio, 18), secondo logica, perché è impensabile che chi procede al passo possa far meglio di chi corre e gioca con intelligenza, nonostante le assenze di Totti, Burdisso, Juan, Taddei più De Rossi. La partita con la Dinamo ha condizionato le scelte di Mourinho, ma chi è entrato non era più in palla di chi è rimasto fuori. Sneijder (esausto dopo la Champions League), Cambiasso (non si capisce bene se stia bene o stia male) e Balotelli (per postulato) sono andati in panchina, ma i nerazzurri non sono mai riusciti a entrare in partita: Muntari, sulla destra, è apparso palesemente fuori ruolo; Thiago Motta è stato sovrastato sul piano dinamico; Vieira ha subito il pressing avversario; Stankovic ha faticato a entrare nel gioco; Etoo, per tutto il primo tempo, si è mosso lontanissimo dalla porta.
Era evidente che contro una Roma così organizzata, soprattutto in fase difensiva, ma abile nel gioco palla a terra, serviva lennesima rivoluzione e Mourinho è stato costretto a mandare in campo Sneijder e Balotelli. Una soluzione che, nel giro di 3 minuti, ha consentito ai nerazzurri di raggiungere il pareggio con Etoo (assist di Thiago Motta, dopo lapertura di Balotelli), bravo a pescare langolo, dove Julio Sergio non sarebbe mai arrivato. Ma il gol del pareggio non è stato linizio dellarrembaggio nerazzurro, proprio perché la Roma ha sempre trovato la forza per ripartite in contropiede, che gli interisti hanno frenato ricorrendo ai falli tattici (26 a 13 il bilancio finale), in una partita mal governata da Rocchi. LInter non ha mai trovato quella fluidità nel gioco dattacco che si era vista non solo a Kiev; gli spazi erano stretti e il tridente ha finito per rimanere soffocato, anche perché Balotelli, bravo nel cercare lo spazio e ritrovarsi libero, a destra e a sinistra, è stato cercato poco dai compagni e nelloccasione che gli è capitata non è riuscito a colpire come avrebbe voluto, trasformando il tiro in un assist per Milito (40). LInter della ripresa, anche dopo lingresso di Cambiasso per Thiago Motta (a rischio rosso), è apparsa una squadra del tutto priva di equilibrio, con un ritorno a un 4-2-4 avventuroso, che ha esposto la difesa nerazzurra a gravi e ripetuti rischi e che non ha prodotto i risultati sperati.
Resta da capire se abbia pesato di più la vittoria in Champions League oppure la forza della Roma, che pure aveva giocato giovedì in Europa League. Ma la conclusione è che la fuga nerazzurra è già stata ridimensionata.