Le nostre dodici perle a San Siro. Dal corsaro Guaita a capitan Totti

07/11/2009 alle 10:58.

IL ROMANISTA (F. BOVAIO) - Dodici i mesi dell’anno, dodici le mitiche fatiche di Ercole e appena dodici, purtroppo, le vittorie della Roma in casa dell’Inter. Una trasferta- tabù che solo con Spalletti si è mitigata, visto che con lui si è vinto a San Siro dopo undici anni e ben due volte su quattro! La prima vittoria della Roma in casa nerazzurra ci riporta al calcio degli Anni 30,


Sisti (14’). Si trattava della prima Roma di Liedholm, che era arrivato sulla panchina giallorossa alla 7° giornata del campionato precedente e che, con quel terzo posto del 1974-75, cominciò ad entrare per sempre nel cuore dei tifosi della Magica. Ancora più importante, però, fu la successiva vittoria a Milano, quella del 29-4-1979, ventottesima giornata del campionato 1978-79 che la Roma chiuse con una salvezza sospiratissima, tanto che a tre giornate dalla fine era ancora impelagata nei bassifondi della classifica. Il calendario le riservava la trasferta di Milano, l’incontro casalingo con l’Atalanta e quello esterno di Ascoli, con queste ultime due formazioni che erano sue dirette concorrenti nella lotta per non retrocedere. I giallorossi riuscirono a passare a S.Siro (2-1) con le reti di De Nadai e Pruzzo, al suo primo campionato romano, mettendosi così in poleposition nello sprint finale verso la salvezza, poi conquistata con il 2-2 al cardiopalma della domenica seguente con l’Atalanta e il pronosticabile 0-0 di Ascoli dell’ultima giornata. Un pari che salvava entrambe le squadre. Con l’avvento di Viola e il ritorno di Liedholm la storia cambiò e la Roma che passò per 4-2 a Milano il 26-10-1980 fu tutta un’altra squadra rispetto a quella che solo due stagioni prima si arrabattava nella bassa classifica. Quel giorno, infatti, il predominio territoriale e tattico dei giallorossi fu netto, nonostante l’Inter fosse Campione d’Italia in carica. L’autogol di Bini al 2’ spianò la strada alla Roma, che in Pruzzo trovò un finalizzatore micidiale. Fu lui a siglare le altre reti della Roma, segnando così la sua prima tripletta da romanista: colpo di testa su cross di Scarnecchia (12’), piatto al volo su assist di Di Bartolomei (20’) e rigore al 35’, dopo che Altobelli aveva segnato quello dato all’Inter. La Roma che il Barone stava trasformando in una delle grandi del campionato conquistò così una vittoria che le dette convinzione e fiducia nei propri mezzi e la spinse a sfiorare l’impresa di vincere lo scudetto con due stagioni di anticipo sulla storia. Seguirono anni sfortunati a Milano, interrotti dall’1-0 con l’autogol di Festa dell’11-9-1994 con Mazzone, l’unica vittoria romanista in casa dell’Inter da quella dell’80 alle due arrivate con Spalletti il 26-10-2005 (3-2 con rete di Montella e doppietta di ) e il 18-4-2007: un 3-1 con gol di Perrotta, ancora e Cassetti che


costrinse l’Inter a rinviare la festa già preparata per la conquista dello scudetto. Dodici vittorie che sono

quasi perle rare nella storia della nostra Roma.