IL TEMPO - Per conoscere un vincitore bisognerà aspettare i tempi supplementari. Stamattina Doni partirà insieme a Julio Baptista per Doha, Qatar, dove si raduna la nazionale verdeoro per le amichevoli contro Inghilterra e Oman. Juan, invece, non si muove. Per adesso.
Una decisione a «metà» che arriva al termine di una giornata infuocata sull'asse Roma-Rio de Janeiro. La società giallorossa aveva chiesto alla federezione brasiliana di dispensare i due giocatori, assenti per infortunio a Milano, dalla convocazione di Dunga e aveva invitato i medici della nazionali a venirli eventualmente a visitare a Trigoria. La risposta è arrivata ieri con un fax dai toni piuttoso duri in cui i dirigenti della Seleçao intimavano alla Roma di far partire Doni e Juan (entrambi ieri si sono allenati al «Bernardini»).
Dopo una lunga trattativa condotta da Bruno Conti e Jorginho, vice del ct Dunga, in serata si è deciso di concedere il via libera soltanto al portiere. «Il suo quadro clinico - spiega il coordinatore dell'area tecnica Montali - è migliorato in questi giorni e quindi abbiamo deciso di metterlo a disposizione della nazionale, mentre Juan resta qui». Si attende una contro-replica del Brasile.
Intanto Doni si imbarcherà stamattina a Fiumicino su un volo della Qatar Airways: cinque ore e un quarto la durata prevista del viaggio. I medici brasiliani lo visiteranno e stabiliranno se può restare in ritiro. La Roma si augura che quantomeno non venga utilizzato nelle due partite che la Seleçao giocherà sabato con l'Inghilterra e mercoledì con l'Oman, entrambe a Doha. Il portiere è rimasto piuttosto seccato dalla vicenda dopo che Ranieri aveva deciso di non portarlo a Milano. Sabato, appresa l'esclusione, ha dato in escandescenze a Trigoria buttando a terra il fratino e inveendo contro il preparatore Pellizzaro. Doni tiene molto a questa convocazione perché e la prima dopo l'intervento al ginocchio e arriva a ridosso del Mondiale. Un appuntamento che non vorrebbe perdere mai al mondo. Dopo aver giocato per più di un anno con un ginocchio a pezzi sperava in una maggiore riconoscenza da parte della Roma. Ora, al suo ritorno, dovrà fare i conti anche con la concorrenza del connazionale Julio Sergio di cui Ranieri si fida molto. Più di Doni, secondo qualcuno.
Juan, già sicuro di un posto al Mondiale, ha invece «digerito» meglio la decisione della Roma. A differenza di Doni, è stato lui a decidere di non giocare a San Siro. Ora proverà a recuperare dall'ennesimo infortunio muscolare a Trigoria. A meno che il Brasile non richiami anche lui. Vista l'affidabilità di Juan, la Roma si tutela tentando di acquistare Burdisso a titolo definitivo. Sabato, prima del posticipo, c'è stato un incontro con i dirigenti dell'Inter per avviare una trattativa che si può chiudere già a gennaio. Non è escluso che la Roma «restituisca» Andreolli ai nerazzurri nell'ambito dell'operazione. Così vorrebbe Mourinho.