Italpetroli smentisce (non) tutto: «Possibili alcune dismissioni»

27/11/2009 alle 09:19.

IL ROMANISTA (L. PELOSI) - Il giorno delle smentite. Italpetroli non ha conferito un mandato a vendere tutti gli asset a Mediobanca (ma nei compiti della merchant bank «può rientrare la consulenza anche su possibili operazioni di dismissione»), Malagò non si sta muovendo in alcun modo. Cominciando dalla fine, in serata è arrivato un comunicato di Italpetroli in risposta alle notizie riportate da "Milano Finanza" sull’affidamento a Mediobanca di un mandato per la cessione di tutti gli asset del gruppo Sensi. «Tale notizia è del tutto priva di fondamento» dice il comunicato, prima di riportare, nella smentita, un’altra notizia: «Come già reso noto, e ribadito in un incontro tenutosi in data odierna (ieri, ndr) presso ..



NESSUN MANDATO SULLA ROMA. Il comunicato prosegue: «Nell’ambito di tale attività di consulenza, la merchant bank in questione sta valutando possibili strutture e operazioni che valorizzino alcuni degli asset di Italpetroli. Tali strutture ed operazioni non solo e non necessariamente sono rappresentate da un processo di vendita. In questo contesto devono essere inquadrati i contatti che Mediobanca intrattiene con le diverse tipologie di operatori potenzialmente interessati ad investire sugli asset del Gruppo Compagnia Italpetroli. Infine, si coglie l’occasione per chiarire che Compagnia Italpetroli, diversamente da quanto riportato da alcuni organi di stampa, non ha conferito a Mediobanca alcun mandato a vendere il pacchetto azionario di controllo di A.S. Roma».



"NESSUNA CORDATA". Intervenuto a Teleradiostereo, dopo una breve smentita rilasciata in mattinata al sito forzaroma.info, il presidente del Cc Aniene Giovanni Malagò ha fatto le sue precisazioni sulla notizia riportata da Milano Finanza secondo la quale sarebbe impegnato nel tentativo di formare una cordata alternativa ad Angelini. Notizia, dice Malagò, «priva di fondamento. Pura fantasia. Io ho ruolo nel Consiglio di Amministrazione di Unicredit, che da anni mi impone riservatezza e segretezza su queste cose. Smentisco categoricamente questa ipotesi, non devono esserci interpretazioni o speculazioni. Sono affezionato alla famiglia Sensi e, allo stesso tempo, ho un ruolo ben definito in Unicredit. Non posso commentare oltre. I fatti sono evidenziati dai comunicati, che costituiscono passi obbligati. Questa situazione preoccupa tutti, ma io sono l’ultima delle persone che può esternare un giudizio. Non mi hanno invitato in Campidoglio? Meno male, sarei stato in imbarazzo. I ruoli sono chiari, c’è un amministratore deputato a seguire la vicenda insieme con un advisor. Ora la situazione è certamente un po’ piu complicata che in passato. Bisogna rispettare chi ha la padronanza del ruolo e delle proprie azioni».

Ma un futuro in società, come accadde al padre Vincenzo? «Qualsiasi tifoso della Roma sarebbe disposto a fare qualcosa per la propria società, ovviamente poi bisogna dare un contributo che vada oltre il tifo. Chiunque di noi vorrebbe essere utile alla causa. Nella vita ho avuto dei privilegi ed è giusto dare un contributo dove è possibile. Però ripeto, sono felice solo ed esclusivamente se la Roma va bene e fa divertire».

All’ultima domanda, se accetterebbe un ruolo dirigenziale offerto da Angelini in una eventuale futura Roma, risponde così: «Se fossi un giornalista avrei fatto questa domanda. Ma ora grazie a tutti, arrivederci e forza Roma».



E QUINDI?.
Mandato a vendere o meno, chi vuole comprare la Roma deve passare sempre attraverso Mediobanca, che comunque cercherà soluzioni alternative alla vendita di asset. Ma intanto l’iter giudiziario che contrappone Unicredit a Italpetroli va avanti. E la partita sembra essere ancora lunga. Si continua a giocare sulla pelle della Roma e dei suoi tifosi.