
GASPORT (S. BOLDRINI) - Il giorno dei chiarimenti. Ieri per la Roma è stato il giorno in cui sono stati affrontati piccoli «casi» interni. Cè la delusione di Doni, scavalcato da Julio Sergio nelle gerarchie di Ranieri. Cè la rabbia di Cicinho, retrocesso a quarto esterno destro. Gian Paolo Montali, Pradè e Bruno Conti si sono occupati, ieri, di questi malesseri. Lesito? Confortante, fanno sapere da Trigoria. Ci sono poi altri tormenti. Cè lamarezza, finora mai sconfinata nella polemica, di Baptista che ha un nuovo agente, Alessandro Lucci e Taddei. Cè il disorientamento di Motta e Cassetti. Anche loro esclusi - per ora - da Ranieri, anche loro componenti della banda degli scontenti..
Doni I casi veri sono stati, per ora, quelli di Doni e Cicinho. Il portiere, tornato in campo contro il Milan il 18 ottobre dopo unassenza di sei mesi, sta vivendo un momento non facile. Ranieri lo ha escluso nella partita di Milano contro lInter dopo linfortunio con il Fulham e un allenamento agitato con il preparatore Pellizzaro. È andato in nazionale per giocare, ma Dunga non gli ha concesso neppure un minuto. È tornato a Roma e Ranieri, contro il Bari, ha confermato Julio Sergio. Domenica, non ha partecipato al consueto riscaldamento prepartita.
Montali ha parlato con Doni e la versione ufficiale è quella di un malinteso. Sulla questione, ha detto la sua anche il procuratore di Doni, Ovidio Colucci: «Doni si sente sereno. È un professionista serio. Lallenatore fa le sue scelte e vanno rispettate. Cercherà in tutti i modi di tornare ad essere il titolare. Doni non vuole andare via da Roma: me lo ha ribadito lunedì. Ha un contratto e lo onorerà». Tutto vero, ma se questa situazione dovesse persistere, lo scenario potrebbe cambiare. Doni non si sta giocando solo la maglia della Roma: in ballo cè anche la Nazionale, con il mondiale alle porte.
Cicinho Anche Cicero ha un infortunio serio alle spalle, anche lui si è scontrato con le scelte di Ranieri. Dopo un tempo con il Fulham, è uscito dalla scena. Domenica con il Bari ha rifiutato la tribuna. Ha atteso che la squadra entrasse in campo ed è tornato a casa. «Motivi di famiglia », la spiegazione ufficiale. Domanda: se fosse stato tra i titolari o in panchina sarebbe ugualmente tornato a casa?
I sorrisi Totti capocannoniere, Mexes tornato a livelli importanti, Julio Sergio titolare, Menez sempre più protagonista: cè una Roma che ride. Ed è quella che fa ridere anche Ranieri.