CORSPORT - Chissà cosa penserebbe di Juan e De Rossi il ministro Brunetta, sempre in primo piano nella lotta allassenteismo sul lavoro. Pensieri probabilmente opposti, con il centrocampista di Ranieri e della Nazionale italiana che sarebbe un buon esempio da portare allattenzione dei lavoratori italiani. Un vero e proprio stakanovista del campo di calcio. Lultima dimostrazione De Rossi lha data non più tardi di tre giorni fa, chiamando il Ct Marcello Lippi per dargli la sua disponibilità a rispondere alla convocazione in azzurro nonostante loperazione allo zigomo alla quale si è dovuto sottoporre per la gomitata rimediata domenica sera da Vieira. Altro che visita fiscale insomma..
NUMERI Il caso della Nazionale è solo lultimo esempio del temperamento infaticabile di De Rossi. Basta sfogliare gli almanacchi, infatti, per rendersi conto che, prendendo in considerazione le ultime tre annate agonistiche, il centrocampista è stato di gran lunga il più presente della rosa a disposizione di Spalletti prima e Ranieri poi. Le percentuali parlano chiaro e destano anche una certa impressione: De Rossi in tre anni ha giocato 113 gare sulle 125 che hanno visto protagonista la Roma, con una percentuale di poco superiore al 90%. Una percentuale che scende di poco in campionato (88% con 78 gare giocate su 88), ma sale vertiginosamente in Europa (addirittura 96% con 25 presenze su 26). Ancora 88% in Coppa Italia con 8 gare su 9 giocate e 100% tondo tondo in Supercoppa Italiana con un secco due su due.
INAMOVIBILE Non solo. Perché De Rossi su 113 gare giocate in tre anni ne ha disputate da titolare 112, partendo una sola volta dalla panchina e venendo sostituito in totale 8 volte (5 in campionato, 2 in Europa e una in Coppa Italia). Se non bastasse il tour del force con la Roma si possono citare anche le 24 gare giocate con la maglia della Nazionale in questi tre anni. Inamovibile De Rossi anche in azzurro. Grazie a una volontà di ferro e a un fisico dacciaio.