Domenica sera Storari giocherà nella parte e nella porta sbagliate. Se conta il cuore. Se invece conta la carriera allora parte e porta sono quelle giuste. Marco Storari è nato a Pisa, ma fino allalba della sua storia di portiere ha vissuto a Roma, quartiere di Torrevecchia, dove si estendono i terreni dei Sensi, dove in un dimenticato progetto si immaginava la nascita della Cittadella della Roma.
Il ruolo da titolare è arrivato ad Ancona, poi a Messina, infine a Cagliari. Ma lo spazio con la fama rincorsa per tutta la carriera è stata una conquista di questi mesi milanisti. Storari, Thiago Silva e Nesta sono le uniche certezze a cui può affidarsi Leonardo, e ora che Abbiati sta recuperando dallultimo infortunio non sarà facile per il tecnico prendere una decisione. O ha già scelto prima dellinizio della stagione, oppure deve confermare Storari.
LINTUIZIONE - Il Milan gli ha appena rinnovato il contratto fino al 2012. A quasi 33 anni è un bel riconoscimento. E il premio che viene pagato a chi non ha mai mollato. Racconta Cesare Prandelli, che lanno scorso lo ha avuto a Firenze come vice di Frey: « Come carattere è fortissimo, ha una bella personalità che gli permette di trovare sempre dei nuovi stimoli. E uno che non vuole mai perdere. La migliore qualità è lintuizione, la capacità di leggere in anticipo tutto quello che succede davanti ai suoi occhi » .
Ma non tutti gli allenatori, dice Storari senior, il padre di Marco, lo hanno capito fino in fondo. « La Roma, come portieri, non ha mai fatto le scelte giuste. Ha portato avanti gente che poi si è fermata e ha lasciato andare mio figlio, insieme ad altri promettenti che ora giocano fra i professionisti » . Sergio Storari è dirigente della Soccer Santa Severa e capo di una famiglia che sembra una polisportiva. Sua moglie Marusca è stata campionessa toscana di lancio del disco, sua figlia Silvia, sorella gemella di Marco, gioca a calcio a 5 nella SS Lazio ( prima in classifica), è maestra di tennis, è nazionale e istruttrice di beach- tennis. « Io sono ligure e la mia prima squadra è il Genoa, racconta Storari padre, ma appena siamo arrivati a Roma siamo diventati tutti giallorossi. E romanista anche Marco ed è vera la sua nostalgia, ma per la città. Domenica non potremo andare a San Siro, però dubito che qualcuno in famiglia tifi per la Roma contro il Milan » .
LA NAZIONALE - Quattro anni fa lultima e unica possibilità di vestire la maglia azzurra. Non si capirono bene ( o forse si capirono troppo bene...) lui e Lippi, così il sogno di Storari sfumò. Adesso è dura, nonostante la spinta di tutta la famiglia, nonostante la spinta del Milan. Ma già così la sua stagione è straordinaria. Da riserva di Frey a Firenze, era tornato al Milan come terzo portiere, forse quarto. Davanti aveva Abbiati ( in attesa di rientro) e teoricamente Dida ( o almeno qualcuno sperava in un miracolo), accanto a lui cera Kalac ( che poi ha rescisso il contratto e se nè andato). Bella la vita quando da ultimi si diventa primi.