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Montali, a nove anni dallo scudetto della pallavolo, torna a Roma. Che cosa è cambiato? «Beh, i problemi purtroppo mi sembrano sempre gli stessi. Volevo riempire il Palaeur, ora voglio riempire lo stadio. E pensare che ai miei tempi speravamo di portare un po di tifosi della Roma al Palaeur...».
«Beh, i problemi purtroppo mi sembrano sempre gli stessi. Volevo riempire il Palaeur, ora voglio riempire lo stadio. E pensare che ai miei tempi speravamo di portare un po di tifosi della Roma al Palaeur...».
Altri tempi. Con la pallavolo quale strategia avete adottato?
«Quando possibile si regalavano i biglietti. Poi abbiamo vinto e sè riempito. Venni, volley, vinsi: se può, faccia questo titolo».
Conta dunque di vincere in fretta anche con la Roma?
«Prima pensiamo a regalare i biglietti. Strategie, ci vogliono strategie innovative».
Alla Roma servono i soldi, è difficile pensare che si possano regalare i biglietti: addirittura qualcuno dice che qualche stipendio sarebbe in ritardo di tre mesi.
«Questo mi era sfuggito. Ho parlato proprio in queste ore con la dottoressa Rosella Sensi e mi ha detto che il suo stipendio è sempre stato regolare. E anche quello del marito. E di altri famigliari».
Guardi, parlavamo di giocatori.
«Ah, quelli ancora non li conosco. Conosco Enrico Bendoni e, naturalmente, Ranieri. Senza di lui la Juve non è più la stessa cosa».
E comè, adesso?
«Non so, io ultimamente ero al telefono con De Laurentiis».
Come mai non è andato al Napoli?
«Allà nisciuno è fesso»
Come cambierà la società con lei?
«La dottoressa Rosella Sensi non dovrà parlare più con lallenatore, ma parlerà con me e poi io riferirò allallenatore».
E poi?
«Poi riferirò tutto alla dottoressa Sensi».
E il vantaggio, quale sarà?
«Avrà più tempo per cucinare»
Montali, mancate più lei e Velasco alla pallavolo o la pallavolo a voi?
«Velasco? A quello nemmeno gli fanno suonare il campanello a casa Sensi»
Unultima cosa: lei sarà «ottimizzatore delle risorse umane», che significa?
«Non sapevamo che mettere per non dare fastidio a Conti e Pradè. E poi suona bene e non si capisce».
Perfetto, come la Roma.