John sfida Bjorn

21/10/2009 alle 09:00.

GASPORT (S. BOLDRINI) - C'era una volta Hessa. Questa storia comincia infatti ad Hessa, l'isola più ad Ovest della municipalità di Alesund, città della costa occidentale del­la Norvegia. La scuola elemen­tare, skole in norvegese, è visibile su internet. In questa scuola, hanno imparato a leggere e scrivere i fratelli John Arne e Bjorn Helge Riise. A Hessa i fratelli Riise hanno cominciato a giocare a calcio, sul campo sormontato dalla montagna, Sukkertop­pen. Domani i due fratelli giocheranno contro in Fulham-Roma..

I Riise nel pallone Una famiglia nel pallone, i Riise. Il più talen­tuoso, John Arne, 29 anni, mancino, esterno sinistro, alla Ro­ma dal 2008, ha già indossato 84 volte la maglia della Nazio­nale norvegese, segnando 12 gol. Riise è stato il miglior mar­catore della Norvegia nelle eliminatorie mondiali con tre reti, ma è stata fatica sprecata: la nazionale scandinava, ultima tra le seconde, non farà neppure i playoff. Bjorn Helge, 26 anni, esterno , passato il 22 luglio 2009 dal Lillestroem (86 gare e 10 gol) al Fulham per due milioni di sterline, ha gioca­to 20 gare e firmato 1 gol con la Nazionale.

 

Il fratello Bjorn è meno dotato del fratello e infatti finora al Fulham è stato una comparsa: 8 presenze, di cui 5 dall'inizio e 3 partendo dalla panchina. Ze­ro gol, un'ammonizione: tutto qui. Bjorn ha il culto del fratel­lo: non a caso ha scelto lo stesso numero di maglia, il 17. Bjorn, come John, ha cominciato a fa­re sul serio nell'Alesund, il capo­luogo a 10 km da Hessa. Nel 2003, il Manchester e il Cardiff s'interessarono a lui, ma l'Alesund bloccò il trasferimento, reclamando un inden­nizzo di 160 mila euro, impu­gnando il regolamento Uefa. La madre Berit si presentò negli studi di Tv 2 - il secondo cana­le norvegese - e accusò l'Ale­sund e la federazione di "ucci­dere i sogni del figlio". La Pre­mier League sfumò: Bjorn pas­sò allo Standard Liegi (17 gare) e, successivamente, al Brussels (31), prima di tornare in Norve­gia, al Lillestroem.

La mamma La grinta di Berit Rii­se viene da lontano. Si separò dal marito quando i figli erano piccoli - il papà è morto di can­cro nel 2001 - e li ha cresciuti lavorando sodo: faceva l'infer­miera. In casa c'era un'altra boc­ca da sfamare: Camila, la sorel­la più piccola. Anche Camila è stata sedotta dal calcio: gioca in una squadra di dilettanti in Norvegia. Mamma Berit, inve­ce, si è messa a studiare e ora ha la licenza Uefa: si occupa lei dei figli. Ha lasciato Alesund e la costa occidentale: la signora Riise si è trasferita in una citta­dina non troppo lontana da Oslo, la capitale. Domani sera potrebbe esserci anche lei in tri­buna, al Craven Cottage. I Riise brothers contro sono uno spet­tacolo anche per lei. Persino in Norvegia vale il vecchio detto: i figli sono piezze 'e core.