
GASPORT (S. BOLDRINI) - Cicinho è quasi pronto, Doni deve ancora sgobbare. Il senso del test voluto da Ranieri con la Primavera (9-2) per provare i due grandi convalescenti è nel rigore che ha chiuso la pratica sul campo C di Trigoria, quello dove presto sorgerà una tribuna per accogliere i tifosi ed aprire le porte al popolo romanista una volta la settimana: Cicinho ha fulminato dal dischetto il connazionale, in porta con i ragazzi di De Rossi. Cicinho uscendo dal campo ha detto: «Sono stanco, ma sono pronto. Spero di andare almeno in panchina a Milano. Mi manca il ritmo partita, ma quello si acquista solo giocando».
Doni La valanga di gol incassati in questi mesi, le incertezze dei tre portieri che si sono alternati avevano però fatto di Doni losservato speciale. Il brasiliano ha difeso la porta della Primavera e, come ha confessato più tardi, non è stato facile tornare dopo sei mesi di inattività: «Mi sono sentito spaesato, ma credo che sia normale dopo quello che mi è successo». La felicità di Doni di ritrovarsi in porta è durata tre minuti. È stato Okaka a spezzare il sogno con il primo dei 9 gol incassati dal brasiliano. Okaka poi si è ripetuto: doppietta anche per Guberti e un gol a testa per Pit, Esposito, Faty, Malomo e Cicinho. Per la Primavera, reti di Sciarra ed Alessandrini.
Lobont favorito Nel secondo tempo, è sceso in campo Lobont e il romeno, complice linfortunio di Julio Sergio, resta il favorito per difendere la porta della Roma. Doni, con molta onestà, ha detto: «Se dovessi giocare subito, non sarei in grado di farlo. Sono stanchissimo. Alla partita di Milano mancano però dieci giorni e io darò il massimo per essere disponibile ». Doni ha parlato dei problemi della scorsa stagione: «Il dolore al ginocchio mi impediva di allenarmi. Spalletti mi chiese di giocare in Supercoppa dopo due mesi di cure e cominciò il balletto. Giocavo e non mi allenavo. Ho stretto i denti, anche perché cera il sogno della finale Champions a Roma, ma poi il dolore è diventato insopportabile e sono stato costretto a fermarmi. Timore di interrompere la carriera? Non posso permettermelo, con quello che costano i miei figli». Doni salutò la Roma con Spalletti e la ritrova con Ranieri: «Sta lavorando bene. Quando la squadra capirà che cosa vuole, andrà meglio. I miei obiettivi? Il primo è tornare nella Roma, il secondo è il Mondiale».
Stadio Il sottosegretario al ministero dei Beni Culturali, Francesco Giro, è intervenuto ieri a TeleRadioStereo: «La Roma non ha ancora presentato alcun progetto, né in Regione, né al Comune, e quindi non possiamo fare valutazioni. Il luogo scelto dalla Roma pone problemi seri: lo stadio potrebbe essere anche costruito su unaltra area».