LEGGO - Campidoglio, sala Giulio Cesare, Francesco Totti: c'è già il rischio di confondersi. Di sicuro quando è arrivato a mezzogiorno e mezza era come se arrivasse a casa: l'Ave del sindaco («lui è il capitano di Roma»), la lettera di Boniperti, la targa premio per i 178 gol tutti con la stessa maglia, i seicento bambini de L'Aquila che cantavano «c'è solo un capitano», la via per Sensi, il proclamo tricolore...e poi (in attesa del piano regolatore) l'annuncio del contratto
Il senso di un traguardo tagliato sta anche nella dedica: «E' a me stesso, me lo sono meritato. Il mio carattere mi ha portato a questo, ho sempre voluto indossare la stessa maglia e vado fiero di questo». Tante le cose dette dal capitano, innanzitutto quella che conta di più: «Io sto bene, mi sento bene e sono convinto che faremo una grande stagione». A cominciare da dopodomani: «A cominciare dai belgi. In Europa League ci vorrà determinazione, non è scontata, ma ci teniamo. Io garantisco che uscirò sempre con la maglia sudata».
Gli obiettivi sono tanti e ce ne è uno in particolare. «Mi piacerebbe rivincere il titolo di cannoniere». Messaggio arrivato all'attaccante che verrà? Di sicuro fra tutti gli obiettivi possibili ce ne è uno più grande degli altri: «Spero che la Roma possa vincere altri scudetti, è un obiettivo non solo mio, ma del presidente, dei giocatori e di tutta la città». Una dichiarazione di intenti che va letta in filigrana: è il progetto dei prossimi cinque anni dei Sensi? Di sicuro il capitano sa da che parte stare visto che ha ribadito i «ringraziamenti per Rosella e per la famiglia che ha sempre creduto in me; speriamo di vederci qui fra cinque anni». La domanda resta, ancora coi Sensi? «E' da vedere», ha detto il sindaco Alemanno mentre salutava i cronisti e dopo aver rassicurato i tifosi proprio sul futuro della società. Si vedrà. Di sicuro Francesco Totti ci sarà.