Roma, la prima a fare sul serio

30/07/2009 alle 08:34.

GASPORT - Peccato che i suoi ragazzi non nuotino, altrimenti Luciano Spalletti avrebbe già dato a tutti i compiti a casa: studiare la romana Alessia Filippi. «Sarei stato contento che i giocatori l’avessero vista. Bisognerebbe avere la sua forza. Le faccio i complimenti per l’impegno: lei si è privata di qualcosa per ottenere questi numeri». Magari contro il Gand potrebbe anche non servire avere come riferimento campionesse di questo livello, ma giustamente l’allenatore giallorosso non vuole nessuna disattenzione per questa gara che rappresenta l’esordio ufficiale della stagione del nostro calcio.

Battere i denti «È un impegno che ci creerà sicuramente qualche difficoltà — dice il tecnico —. Dobbiamo far valere la nostra superiorità e passare il turno. Il Gand è una squadra ordinata, corta, non lascia spazi. La partita nasconde insidie, dobbiamo essere bravi, anche se siamo più forti. Se i calciatori la identificano come competizione di seconda fascia, già sbagliano in partenza. Passando due turni ridiventa una manifestazione di prima fascia perché si trovano quelle di . Se si sottovaluta l’avversario si battono i denti. Promesse? Non ne faccio: solo grande disposizione al sacrificio e applicazione nel lavoro quotidiano». ù

Voglia di Cruz Spalletti, comunque, è ottimista sulle possibilità della Roma. «La squadra è rimasta la stessa, è una squadra forte e si riparte da questo. La prima cosa che abbiamo fatto è prendere la comproprietà di Motta, subito un segnale di volontà. Cruz? È forte, completo, ci interessa, poi dobbiamo vedere i nostri numeri. Se ci rientra bene, se no niente. Dobbiamo stare attenti anche al tetto dei contratti. Andreolli? È richiesto da più società, lui avrebbe piacere di misurarsi con la categoria senza essere messo in conflitto con altri giocatori, cosa che io non posso fare. Avrebbe bisogno di qualche esperienza in più. Cerci l’ho trovato maturato, Okaka è mio, quest’anno me lo lavoro personalmente, è una promessa».

Stop infortuni Così come è una promessa il diverso impiego dei calciatori acciaccati. «Ogni volta che un mio calciatore si fa male è come se mi sbucciassi anche io. Cercherò di stare più attento. Bisogna avere il rispetto per la tutela della salute dei calciatori. Quest’anno nel dubbio saranno fuori». Per questo Brighi e Vucinic oggi dovrebbero partire dalla panchina, con un attacco composto da capitan , il baby Okaka e l’esordiente Guberti. Abbastanza perché il Gand non faccia paura, vero?