Se c'è una cosa che non manca in generale ai tifosi della Roma è la memoria. Intesa proprio come 'avvenimento del passato conservato nel ricordo'. Su questo abbiamo poco da imparare, non c'è dubbio. L'importanza del rievocare episodi funesti o felici della nostra storia (ma in generale della storia che indirettamente sentiamo nostra) è sempre stata un'attitudine di questa tifoseria. In molti sosterranno che questo avviene soprattutto in piazze dove non si vince molto: può essere verosimile come considerazione. Ma noi ce la teniamo stretta.
Ci teniamo stretta la memoria e l'occhio vigile sul caso Cucchi ("Non si può morire chiuso in una stanza deserta. Con la famiglia Cucchi finchè ogni porta sarà aperta"). Ci teniamo stretta la 'presenza' dell'angelo Christian e il suo custode Stefano ("Per sempre con noi"). Ci teniamo strette le lacrime di quel fenomeno assoluto di Toninho Cerezo ("Ringrazio la Roma e i suoi tifosi"). E ci teniamo stretto il ricordo vivido (speriamo sia un auspicio e che presto torni) della Curva Sud ("Senza te non so stare,Curva Sud torna a trascinare").
Se è vero che la 'vera arte della memoria è l'attenzione', si può dire senza tema di smentita che il popolo romanista primeggia in lungo e in largo.
SG
P.s. La Roma in campo, memore dei recenti 'imbarazzi', è stata sul pezzo soprattutto contro un avversario altamente inferiore (e per questo per gli uomini di Spalletti più insidioso).