LAROMA24.IT - "In passato parlai bene di Totti e De Rossi, non lho mai rinnegato. Ma lavevo fatto perché li stimavo molto come atleti, si tratta di due grandi giocatori. Da piccolo non sono andato quasi mai allo stadio, poi sono scappato via di casa giovanissimo e non ho mai avuto la passione per una squadra in particolare". Era praticamente scontato che nella prima intervista dopo
Era praticamente scontato che nella prima intervista dopo il derby Antonio Candreva ribadisse l'assenza di giallorosso dalle sue passioni. L'ex livornese sottolinea effettivamente di aver "parlato bene" delle due bandiere romaniste, ma rinnega la "passione per una squadra in particolare". Peccato che le due cose siano strettamente correlate, dette perfino nella stessa intervista. Un blackout? Vuoti di memoria? O Candreva ha semplicemente visto troppe volte il film Memento?
LOMANISTA - L'intervista che Candreva sostiene (a metà) di aver fatto è successiva a Roma-Livorno. Il 25 ottobre 2009 i labronici sconfiggono i giallorossi di Claudio Ranieri con un gol di Tavano. Poco più di una settimana dopo, lui stesso in un'intervista alla Gazzetta dello Sport rivela: "Mi ricordo la faccia di Daniele De Rossi, il mio giocatore modello, negli spogliatoio dell'Olimpico. Lui ha appena perso con noi, il Livorno, ultimo in classifica. Io vorrei la sua maglia che, però in campo, era tutta strappata. Mi aspetta sulla porta e me ne dà una nuova. Per me, romano e romanista, è qualcosa di incredibile.. Il mio idolo? Francesco Totti, ancora uno dei migliori". Più che semplici parole di stima verso due campioni da parte di un giocatore senza particolari passioni calcistiche, sembra proprio l'illuminazione davanti ai suoi due beniamini. Un bambino che incontra i suoi idoli e con gli occhi lucidi non sa se ridere o piangere. "E' qualcosa di incredibile..". A rafforzare il concetto di Candreva è il suo agente, Andrea Moretti, che in un'intervista a ForzaRoma.info poco dopo disse: "De Rossi e Totti suoi modelli? Da romano e romanista non potrebbe essere altrimenti, Antonio li stima per quello che rappresentano in campo e fuori. Lui alla Roma? giocare nella squadra della sua città sarebbe un motivo di orgoglio. Tifa Roma da sempre . Ma il passaggio chiave dell'intervista alla Gazzetta è rappresentato da quel "romano e romanista", che non lascia spazio a interpretazioni. Forse il giornalista avrà capito male. Forse Candreva aveva detto "lomanista", alludendo alla sua fede nei confronti di un'antica dottrina evangelica spagnola. Oppure "comunista", ma anche questo gli avrebbe creato non pochi problemi al suo arrivo a Formello.
VIRGOLETTE - Candreva è inchiodato anche dalla videointervista di presentazione a Juventus Channel, quando sbarcò in bianconero nel 2010. "Della Roma sono solo, tra virgolette, un tifoso" (MINUTO 5:17). Quanto erano grandi, queste virgolette? Forse abbastanza da permettergli una serena accoglienza a Vinovo. Ma non così grandi per guardare in faccia la Nord laziale. Via le virgolette, via il tifo per la Roma. A Candreva diamo qualche consiglio: cancelli ogni traccia, cartacea e multimediale di quelle dichiarazioni. Oppure cambi agente. O ancora, chiami Cristopher Nolan e si proponga per il suo prossimo film.
Lorenzo Censi