LR24 (AUGUSTO CIARDI) - Si è rotto il fronte. Dal consenso quasi plebiscitario, alla messa in discussione che fende l'opinione pubblica, e quando in discussione c'è uno come Mourinho, è difficile impreziosire i confronti con elementi inediti. Ci sarà sempre chi lo ostenterà orgoglioso come un vessillo, a prescindere da risultati ed esternazioni, e chi tenderà a evidenziare i suoi limiti fino ad alterarli, fino a sminuire persino i successi passati. Partiti presi. Il destino dei vincenti.
Ma i calciatori? Proviamo a smontare il parafulmine Mourinho e a valutare loro. Quindici partite di campionato più sei di coppa. E da oggi una sosta mai vista prima. Materiale per fare le pagelle, per valutare il quaranta percento di partite in campionato e un turno intero di Europa League.
RUI PATRICIO era partito seminando dubbi. "ecco perché non è più titolare del Portogallo" veniva da dire dopo un paio di errori clamorosi (Udine su tutti) e la sensazione che la reattività dei bei tempi fosse andata. Poi il ritorno a un rendimento da portiere solido, coinciso con il calo netto della squadra. Voto 5,5.
MANCINI si fa sentire con gli arbitri, battibecca con gli avversari, concede agli stessi lo spazio di manovra negli ultimi sedici metri, va meglio quando sale per giocare d'anticipo. Il solito Mancini, che dopo un mese e mezzo di verginità è tornato a farsi ammonire come d'abitudine. Nessuna sorpresa, voto 5.
SMALLING è il migliore della Roma, dopo Dybala. Sempre presente, in campo e a se stesso, abile più di tutti, dopo Dybala, pure in zona gol. E questo dato dovrebbe fare riflettere. Voto 6,5.
IBANEZ attento e concentrato, nel giro della Nazionale fino a sfiorare i Mondiali. Poi arriva il derby e ci ricorda che pure le amnesie fanno giri immensi e...voto 5,5.
KARSDORP ha chiuso il blocco di stagione, e salvo clamorose sorprese la sua carriera nella Roma, con una giornata di anticipo. Bersaglio di Mourinho dopo la partita di Reggio Emilia, ha sofferto tra turnover e guai fisici la concorrenza di Celik. Voto 4,5.
CRISTANTE come al solito è sempre presente, lo era con Di Francesco, con Ranieri, con Fonseca e ora con Mourinho. Nell'ultimo mese, guarda caso quando davanti a lui si sono assentati i due calciatori più tecnici, si è limitato a uno stucchevole giro palla, spesso con chi sta alle sue spalle. Non si discute la dedizione alla causa, ma il fatto che il salto di qualità si deve fare anche nel suo ruolo. Voto 5.
MATIC alla lunga, nonostante l'anagrafe impietosa e qualche acciacco da mettere in preventivo, più di una volta è parso un predicatore nel deserto. Voto 6.
SPINAZZOLA sembra tornato quello dei primi anni. Ti lascia sul posto, scatta come un treno, sbaglia la scelta. In più ha pagato caro il ritorno all'attività dopo dieci mesi. Il mix fra Maldini e Giggs è stata forse un'esclusiva degli Europei di un anno e mezzo fa? Voto 5.
Per ZANIOLO i numeri battono qualsiasi teoria legata al potenziale, alla crescita, alla forza fisica. Negli ultimi 14 mesi di campionato, 3 gol. L'ultimo e il solo di quello attuale, a porta vuota contro il Verona. Una miseria che non può non incidere. E poi la reiterazione dei gesti quando prende palla. Il salto di qualità non può più attendere. Voto 4,5.
PELLEGRINI fa pesare la sua assenza quando la Roma batte i calci d'angolo e quelli di punizione, per il resto sta giocando nettamente al di sotto delle sue possibilità, anche per colpa dei guai muscolari. Parente lontano del centrocampista fulcro del gioco, maestro di assist e quasi bomber della passata stagione. Voto 5.
ABRAHAM con il rendimento ha fatto decadere anche le attenuanti che derivavano dal confronto con l'inizio della sua avventura romana, riassumibili nella considerazione "anche un anno fa i gol segnati nei primi mesi erano pochi". No, questo Abraham rispetto alla scorsa stagione è del tutto diverso. Voto 4,5.
CELIK ora non ha più nessuno con cui duellare, la fascia destra diventa sua, ha una bella responsabilità. I suoi primi due mesi sono un rodaggio, passato anche per l'infermeria. Voto 6.
ZALEWSKI frenato da acciacchi e influenza, sballottato da una fascia all'altra, sta incontrando molti problemi nel mostrare il suo talento fulgido. Il voto è super severo, perché il potenziale è da top player. Voto 5.
KUMBULLA ha avuto una chance, contro il Monza, ma si è fatto male subito. Prima e dopo, una sfilza di panchine, anche perché a partita in corso gli è stato preferito persino Viña. Senza voto.
VINA, appunto, sembrava dovesse sparire dai radar, invece qua e là Mourinho lo ha riproposto, elogiandone la professionalità. Che non basta a giustificare la spesa della Roma per il cartellino. Voto 5,5
CAMARA ha quantomeno mostrato una dote sconosciuta ai compagni, il dinamismo. Ci si commuove quando si nota un calciatore della Roma che ha frenesia nei passi. Voto 6
BOVE con tecnico e società capirà in queste settimane se sia giunto il momento di separarsi temporaneamente. Senza voto
BELOTTI merita mezzo voto in più perché ha saltato tutta la preparazione. Ma non segna mai. Un faticatore prestato all'attacco quando però l'allenatore lo butta dentro perché gli altri non segnano. Il rigore contro il Toro è la sintesi dei suoi primi due mesi. Voto 5
EL SHAARAWY si fa subito male, poi torna utile in un ruolo non suo al quale si adegua con spirito di sacrificio. Non deve essere lui, per impiego e caratteristiche, a suonare la carica. Voto 5,5.
SHOMURODOV è un acquisto purtroppo sbagliato. Forse anche i più speranzosi lo hanno capito, quando ha bucato la chance di Reggio Emilia. Voto 5.
VOLPATO va fatto crescere e sbagliare, per questo meglio non giudicarlo.
DYBALA rende stucchevole ogni giudizio nei suoi confronti. Vi basti una domanda, che fotografa lui e il resto della Roma: può una squadra dipendere in tutto e per tutto da un calciatore arrivato a luglio? Voto 7,5
In the box - @augustociardi