LR24 (AUGUSTO CIARDI) - Il calciomercato sarà pure bello, ma chi vorrebbe usarlo per alzare le vendite e l'audience rischia il più delle volte di ottenere l'effetto contrario. Contraddizioni goffe, descrizioni di mondi paralleli, realtà virtuali. Fra luoghi comuni, favori mediatici ai presunti potenti, e nove colonne a cui ci si aggrappa per avere riscontri. Usate come specchietto per le allodole, laddove le allodole però hanno messo giudizio, perché hanno mangiato la foglia.
In edicola, sul web, in tv e nelle radio. Scegliere di chi fidarsi e di chi diffidare è fondamentale. Perché scegliere il meglio è possibile. Con un occhio attento si possono individuare fior di professionisti che non cercano la ribalta a ogni costo e non propongono copioni da cabaret. Nel calciomercato non può valere sempre tutto e il contrario di tutto. Da due settimane si indica nel giorno successivo quello decisivo per l'ufficialità di Dybala all'Inter. Alla fine ci andrà, e saranno a dozzine quelli che si scapicolleranno per dire "come vi avevamo anticipato...". Nel frattempo però, mentre si indica da settimane il giorno successivo come il giorno decisivo, c'è ancora da colmare il gap economico per le provvigioni e le commissioni. Roba di milioni di euro, non bruscolini. Che poi l'Inter voglia nostalgicamente riprendere Lukaku è vero, ma le parti non sono ancora così vicine come si annuncia in modo compulsivo ogni giorno da dieci giorni. Stupida smania di concepire il lavoro come mezzo per poter dire "come vi avevo detto..." e "come avevo scritto...". Le Olimpiadi del mercato, la corsa a infilarsi la medaglia.
Matic, Onana e, a breve, Mkhitaryan, unici affari ad alti livelli conclusi quando stiamo entrando nell'ultima decade di giugno, con le giornate che iniziano ad accorciarsi. Eppure, come ogni anno, vengono lanciati alla rinfusa i missili. Dal super tridente Lukaku-Dybala-Lautaro, alla Juventus che si stanca di Di Maria e tratta Berardi, Kostic, Isco, Zaniolo. Già, Zaniolo. Dall'opera magna De pesi e de misure, la Roma viene sbattuta spalle al muro dai mass media perché ancora non ha rinnovato un contratto che scade fra due anni. "Sveglia Roma che perdi Nico!", mentre ancora ci si spella le mani a forza di applaudire Juventus e Milan che hanno perso a parametro zero Dybala e Donnarumma. Che bravi Maldini, Massara, Cherubini e Arrivabene! Altro che quei fessi di Trigoria.
Accendendo la luce nel cervello, si possono notare differenze di valutazione che sfociano nel mare della faziosità, se non addirittura del livore. Una volta questi erano i giorni delle definizioni delle comproprietà, per evitare le buste. Oggi le buste si riempiono di sogni da elargire ai lettori, spesso portati a spasso da ricostruzioni fantasiose se non addirittura fantascientifiche. Quindi Dumfries vale quasi più di Hakimi, quindi Pinamonti "vale già 30 milioni". Se un club potente si assicura l'ultratrentenne in scadenza, ingaggia l'esperto campione che farà compiere il salto di qualità. Se l'ultratrentenne va in un'altra squadra, diventa il pre pensionato bollito rotto che non gioca da tre anni. Sottovalutazione dei clienti. In un negozio di bianc
heria intima, al tatto puoi distinguere la mutanda di cotone da quella prodotta con tessuti sintetici che mentre cammini, per via dello strofinio, provoca scintille visibili con la luce spenta. Nel mondo dell'informazione, le mutande di cotone saranno le notizie verificate con serietà. La scelta avverrà attraverso una selezione semplice. Non serve un genio per distinguere i professionisti seri da quelli che vogliono appiopparti le mutande a rischio incendio. I malati di visibilità li riconosci subito. Sono come quelli che passano la giornata a vantarsi delle prestazioni sessuali. E poi scopri che l'ultimo contatto fisico lo hanno avuto a sei anni quando misero la mano sulla spalla della ricciolina del primo banco.
In the box - @augustociardi75