Viagra e bromuro

13/05/2021 alle 14:10.
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LR24 (AUGUSTO CIARDI) L'effetto eccitante non si esaurisce. Jose Mourinho è energia che impatta e stravolge, stordisce e coinvolge, che in gran parte è riuscita nell'impresa di far dimenticare un campionato che nella seconda parte si è trasformato in incubo.

Mourinho è tutto questo, scelta migliore la Roma non poteva farla, neanche Allegri avrebbe offuscato il quadro raffigurante la natura decadente di una squadra che ha portato alla luce negli ultimi tre mesi i difetti atavici di una realtà che non sa gestire i momenti, le energie e la concentrazione. La Roma che ha mollato a marzo il campionato è un peccato mortale superato dall'evento Mourinho, ma che non dovrà essere cancellato dal casellario giudiziario, a futura memoria. Mai più un obbrobrio simile, per cui dopo il priapismo indolore determinato dall'effetto viagra, bisognerà gettare secchiate di acqua gelata e distribuire bromuro nella minestra, per una valutazione lucida di ciò che urge, per il cambio di marcia di cui la Roma necessita.

Tabula rasa, azzeramento per la ripartenza. Cinismo, affinché si cancellino dalle teste i "sì, però..." che causano la riabilitazione dei patata. Non serve un pool di grandi allenatori per valutare determinati calciatori. Mourinho non ha bisogno di incollarsi al televisore per durante Roma-Crotone o -Roma per capire chi potrà far parte del suo esercito. Non stiamo nel 1971. Mourinho all'atto di sposare il progetto della Roma conosceva già vita, morte e miracoli dei calciatori della Roma. Questo fanno i grandi allenatori, che non sono mai preceduti dall'ego, perché l'ego lo alimentano grazie a ciò che portano in dote.

Mourinho non è grande perché gli comprano grandi calciatori, Mourinho è grande perché ha dimostrato di potersi far comprare i grandi calciatori. E perché laddove non può più pretendere che gli comprino il top di gamma, Mourinho sa valutare chi possa essere utile alla sua causa, che poi è la causa della Roma. Prendiamo come esempio Brozovic. Che c'entra Brozovic? Fino a due anni fa era considerato un va come l'è bel, un "Venezia", bello a vedersi, poco utile alla squadra perché si accendeva a intermittenza, poco costante nel rendimento. Poi è arrivato . Che gli ha cambiato i connotati, rendendolo solido mentalmente e funzionale alla squadra. Ecco, questo fanno i grandi allenatori. Che arrivano a poter pretendere carta bianca per meriti acquisiti, e non per estrazione a sorte o per diritto divino. E , pur non avendoci mai lavorato, è una specie di derivato di Jose Mourinho.

In the box - @augustociardi

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