Consapevolezza

11/01/2021 alle 13:04.
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LR24 (AUGUSTO CIARDI) - Quando ti convinci dei tuoi mezzi, e tale convinzione è basata su fatti concreti e non su un'autostima ingiustificata, prendi coscienza della realtà. Diventi più forte delle chiacchiere, ti lasci alle spalle i pregiudizi negativi, riesci persino ad andare oltre le logiche aspettative. A due turni dalla fine del girone di andata, la Roma ha maturato una consapevolezza che non aveva mai avuto negli ultimi anni. Si è fortificata, ha capito che al di là delle statistiche che secondo molti la inchioderebbero a un'aurea mediocrità (ricordate? "eh ma la Roma non batte mai le big"), può recitare un ruolo da protagonista in un campionato che conferma di non avere un despota che detta legge a piacimento.

Al punto che allenatore e calciatori possono persino manifestare piccole recriminazioni dopo avere pareggiato contro una corazzata. Contro la grande favorita per lo scudetto. Parliamoci chiaro. L' di in tre sessioni di mercato ha speso abbondantemente oltre 250 milioni di euro. Senza dimenticare che l'allenatore pugliese guadagna quasi il quintuplo di Fonseca. Che l' veniva da una sconfitta e ha già abbandonato la scena europea. Logico pensare che all'Olimpico il pareggio sarebbe stato deludente per i nerazzurri, semmai dovessimo estremizzare i concetti. Sono passati quattro mesi di partite, e sono passati parlando di con la rosa ricca, con tante alternative, forte al punto di essere quasi più favorita della .

Quindi? Quindi bisognerebbe esercitare la memoria e ricordare cosa si diceva della rosa striminzita della Roma, addirittura delle lacune nell'undici titolare dei giallorossi, delle scarse aspettative di una squadra che per molti avrebbe al massimo potuto competere per un posto in Europa League.

Morale? All'Olimpico non ci sarebbe dovuto essere match. Poi succede che la Roma non solo ha dato l'ennesima dimostrazione di avere finalmente preso coscienza dei propri mezzi, ma che sta abbattendo quel muro di pregiudizio da cui erano pronte a partire le mattonate tipiche di una critica quasi precostituita. Perché fa più comodo ricordare le pesanti sconfitte di e Bergamo piuttosto che evidenziare le splendide prestazioni contro la e l' o l'equilibrato testa a testa in casa della capolista Milan. Per non parlare della vittoria col mancata per colpa di decisioni arbitrali dissennate. Già, perché nel campionato delle lamentele, giocato da che si lamenta delle tre partite in otto giorni (come se le altre squadre ne avessero giocate meno), da Inzaghi junior che lamenta errori arbitrali che hanno danneggiato la Lazio, da Gattuso che se la prende con le radio e i siti napoletani, e persino dal Torino che con la sua sproporzionata grancassa mediatica se la prende con gli arbitri per mascherare le pecche di una squadra costruita malissimo, la Roma è addirittura in credito con le direzioni di gara. Ma in campo dimentica tutto ciò e va per la sua strada. Consapevole persino che se non avesse quei cali a match in corso, sarebbe a punteggio pieno. Un po' troppo per una squadra che veniva reputata mediocre anche se non soprattutto per colpa di un allenatore che per molti non avrebbe neanche dovuto iniziare il campionato.

In the box - @augustociardi75