Tutto su Zaniolo

31/12/2020 alle 15:23.
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LR24 (AUGUSTO CIARDI)  - Scena Madre. Interno notte. Casa dei suoceri. Protagonista lui, improvvisato moralista. Poi, in ordine sparso: la moglie, i due figli, i suoceri, la sorella della moglie col marito e il figlioletto appena nato. Ambiente: sala da pranzo, post cena ante lockdown di capodanno.

L'improvvisato moralista si traveste da integralista. Prende lo smartphone, va sui social, legge di Zaniolo, apre le danze e scrive "devi fa' l'omo, a merdaaa!!1!1!". Si compiace dei like che riceve, capirai #Zaniolo è la tendenza del momento, stasera prudono le mani sui social. Rincara la dose "ma come si fa, come si faaaaa a?! La famiglia è sacra!!". Quindi legge soddisfatto i commenti al suo post, chirurgicamente risponde soltanto a quelli delle donne. Negli anni ha imparato a gestire lo smartphone, non vuole dare nell'occhio, ma la moglie lo rimprovera, perché col telefono in mano si distrae e non ha ascoltato la domanda della suocera che ha chiesto se volesse il caffè o la tisana zenzero e lime. "stai sempre co' sto cazzo de telefono in mano". Il cognato ride, fulminato dalla cognata "che cazzo te ridi, tu sei uguale".

Lui, l'improvvisato moralista, si difende "stavo leggendo della manovra fiscale, c'è stato il consiglio dei ministri, se non mi informo io tu manco sapresti quando riaprono le scuole dei regazzini". Poi, mostrando il cellulare a tutti nel palmo della mano come se si stesse disarmando su intimazione di due agenti di polizia, ostenta il fatto che sta togliendo la connessione per concentrarsi finalmente sulla tombolata che sta per iniziare, ma nel mentre fa in tempo con una manovra da mago Forrest ad aprire whatsapp. E mentre lo fa, prega Sant'Antonio da Padova affinché non ci siano messaggi dell'amante, sempre più minacciosa e inviperita. Zero. Niente. Nessun messaggio! Sospiro di sollievo.

L'amante lo ha tormentato per tutte le feste "io sto a casa da sola e tu stai con quella stronza e con la sua famiglia di stronziiii! Mi avevi ingannato dicendo che eravate in crisi, mi avevi giurato che le avresti parlato di noi, che l'avresti lasciata. Se non lo fai giuro sulla Madonna che vengo lì e le parlo ioooo!". Ora pare si sia calmata. Pare. Illudiamoci. Che la tombolata abbia inizio. Mentre la figlia distribuisce le cartelle e le cocce dei mandarini per tappare le caselle, lui fa l'equilibrista. Figlio rompicoglioni seduto sulle ginocchia, ciambelletta al vino in una mano, telefono nell'altra, rigorosamente nascosta sotto il tavolo. Anni e anni di esperienza. Ha tolto tutto: notifiche, spunte blu ai messaggi, orario di accesso, localizzazione, suoneria e vibrazione. Se morisse in circostanze sospette, neanche l'FBI riuscirebbe a ricostruire la sua vita attraverso lo smartphone.

Ascolta le chiacchiere della famiglia della moglie tra l'annoiato e il nervoso. Odia tutti, la moglie e la sua famiglia. Odia pure l'amante. Odia se stesso, stretto alla bocca dello stomaco da una spirale di bugie che stridono miseramente con l'atteggiamento bacchettone che sfoggia sui social. Già, i social. Con le cartelle distribuite, la suocera prende parola "prima di iniziare ci vuole un bel caffè". Tre ottimi minuti per buttarsi nel telefono, senza nasconderlo. La moglie è reattiva "ancoraaa?". "e 'n attimo! Sto a vede' 'na cosa, mamma mia oh!". Brodo di giuggiole, pieno di like al post contro Zaniolo e commenti del tipo "che schifoooooo". Ricambia like soltanto alle donne, in un nanosecondo si spizza le foto profilo, magari domani scriverà loro in privato, potendo aggiornare la sua bio di menzogne "sai, sto in crisi con mia moglie e pure con l'amante, sto per mollare tutto, che si tenga pure i figli, però sento che tu mi capisci, che tu sei diversa". Antico refrain.

E l'amante? Eccola. Mentre parte la tombolata, il professionista dell'uso dello smartphone, il moralista integralista, entra su whatsapp mentre finge delusione perché la cognata ha appena fatto ambo. Stavolta prega San Francesco d'Assisi affinché non ci siano nuovi messaggi, sogna che l'amante si sia addormentata, brama una tregua temporale di almeno otto ore. La realtà lo inchioda all'ansia "sei un bastardo, un infame. Mi dicesti che avremmo passato le feste insieme, mo manco mi rispondi. Ma io vengo lì! Stai a scopa' con quella stronza vero??". Sudore freddo. Marasma totale. Mentre il figlio lo tormenta seduto sulle sue ginocchia, mentre il suocero fa il simpatico con battute pecorecce per ogni numero estratto "numero 1, er c..zo che te se frega!" e ride da solo mentre le figlie "a papà! Ce stanno i regazzini!". Lui teme il peggio, DEVE rispondere ma se riprendesse il telefono la moglie gli spaccherebbe in testa la palla di vetro con l'abbazia di Montecassino che quando la agiti fa la neve.

Ma, all'improvviso, la salvezza. La cognata deve cambiare l'infante. Pausa! "chi vuole du' morselletti con le mandorle?". Lui no, ha lo stomaco più chiuso della porta di Sebastiano Rossi nel Milan di Capello. "vado in bagno". Un minuto e venti secondi per rispondere da quando chiuderà la porta. Ai sette messaggi dell'amante, sempre più minacciosa "venti minuti e sto lì sotto, mo so cazzi tua, faccio una piazzata. Lo devono sape' tutti chi seiiii". Panico. Apnea. Terrore. Incapacità motorie, paresi cerebrale. Il tempo scorre, deve reagire, risposta rapida, agevolata dal t9. "ma dove vaiiii?? C'è pure il coprifuoco! Ragiona, dammi due giorni, non ho detto nulla per non rovinare le feste ai regazzini, ma chi la ama più a quella, io amo te, voglio una vita con te, voglio un figlio da te", si spara le ultime, disperare, cartucce. Poi spegne il telefono, spera di avere fatto leva fingendo amore. Bugie. Su bugie. Torna in sala. Bianco. Cadaverico. Stato catatonico. Deve reagire. La suocera nota il pallore "te senti male?". "no, no, è il panforte, mi si sta riproponendo un po', salto l'Averna e prendo un gaviscon". La moglie non si fa sfuggire l'occasione "te sta bene. Quando magni fai schifo". Lui incassa, non è il momento di ribattere, non può interrompere le preghiere a San Petronio. E nel frattempo, deve continuare a recitare. Torna a tavola. Il cognato fa "ma 'nzomma, che ha fatto Zaniolo?". E lui, tornato il moralista fa sullo bacchettone acchiappa-like, solenne "ha fatto schifo! Si deve vergognare!". E poi, come se avesse perso la memoria, calato nella parte del capofamiglia integerrimo "andiamo per la quaterna?". Tombola.

In the box - @augustociardi75

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