LR24 (MIRKO BUSSI) - Su porte e portieri ha ormai agguantato tutto Brignoli Alberto, anni 26, da Trescore Balneario, provincia di Bergamo. Fuori da Benevento conosciuto da chi ha completato la rosa dei portieri al fantacalcio con un nome a 1, oggi nel pieno del suo quarto d’ora di celebrità che gli regalerà una vecchiaia piena di racconti e ritagli di giornale, se ancora esisteranno.
La porta di Roma, invece, può aprirsi oggi e dalla fessura s’irradia una luce che dilata oltremodo l’attesa. Non in ordine cronologico ma d’importanza, all’Olimpico, la casa della Roma, si può girare la chiave che spalanchi l’accesso agli ottavi di Champions League, addirittura con la possibilità di entrarvi prima di Chelsea e Atletico Madrid. Gli ottavi non sarebbero una prima assoluta, vero, ma nel recente passato sono stati lasciati indietro al massimo vetture familiari come Leverkusen, Basilea, Bordeaux, Sporting Lisbona o Shakhtar. Non un bolide come quello di Simeone. Qualcosa di prevedibile come un gol del portiere all’ultimo minuto.
Da una casa all’altra. Da quella attuale a quella futura, perché sempre oggi i tifosi romanisti potrebbero veder saltare il catenaccio politico/burocratico sul futuro stadio, arrugginito per le intemperie rovinategli addosso da quel 26 marzo 2014, quando a pochi giorni da un Sassuolo-Roma in Campidoglio Pallotta e Marino alzarono il velo sul progetto. Di Francesco ha fatto in tempo a passare dall’altra parte della barricata, la Roma strabiliante di Garcia è evaporata riducendo in cenere i ricordi dell’anarchia di Gervinho, le false promesse di Destro, mentre Totti, Balzaretti e De Sanctis hanno cambiato mestiere. E dalle congetture di una Roma “europea”, come veniva fantasticata allora, si è passati ad una Roma in grado davvero di nuotare nelle acque della Champions League. L’ex Matteo Ferrari capirà se ci dimenticheremo del suo compleanno, oggi è il giorno della Roma. Aprite quella porta e lassatece passà.
@MirkoBussi - In The Box