LR24 (AUGUSTO CIARDI) - Se la logica dell’attuale campionato di Serie A non si tradisse, assisteremmo nel weekend a un inedito per il nostro calcio: tre giornate consecutive in cui le prime cinque in classifica vincono. Quindici partite da en plein. Quarantacinque punti incamerati dal gruppo di testa che dopo aver salutato il Milan ha preso il largo da quasi un mese iniziando, di fatto, un campionato a parte.
Tutto così scontato? Talmente semplice? Chievo, Torino, Udinese, Benevento e Fiorentina vittime sacrificali dei cannibali del pallone? Probabile. Napoli. Inter, Lazio, Juventus e Roma hanno messo insieme 30 punti nelle ultime due giornate. Le rispettive avversarie appena 12 (2 vittorie consecutive per l’Udinese, 1 a testa per Torino e Fiorentina, coi viola che hanno battuto proprio i granata).
Ma attenzione. Si torna in campo dopo le partite europee. Notti di coppe, di campioni, di acido lattico e legamenti saltati. Le sette camicie sudate dal Napoli che ci ha rimesso persino un ginocchio. La pressione alta di Allegri che stenta a ritrovare la sua macchina da guerra. Gli eccessi di entusiasmo che Inzaghi prova a smorzare. L’Inter le partite di coppa le guarda in tv, e questo è il vero plusvalore dei nerazzurri.
La Roma si è stancata, ma mentre si stancava si rigenerava. Quando dai tutto e tutto ti viene restituito sotto forma di un un tre a zero epico ai campioni d’Inghilterra, la fatica la gestisci, quasi la gradisci. Soprattutto se a gestirla è un allenatore che applica il turnover con intelligenza. Accontentando tutti perché non accontenta nessuno per obblighi di nobiltà. Ma storicamente la Fiorentina è una rogna. Avviso ai naviganti. Guai a ricadere nella depressione in caso di passi falsi, l’equilibrio continui a essere la parola del giorno, del mese e dell’anno, fuori dal campo come in campo, ma altrettanti guai a dare tutto per scontato.
Per i motivi sovracitati, la dodicesima giornata somiglia tanto a quei fattacci di cronaca in cui l’insospettabile colpevole viene infilato nella volante che scappa via a sirene spiegate, tra lo stupore dei vicini di casa che rivelano ai microfoni dei tg “chi lo avrebbe mai detto? Era così mite, salutava sempre”