LAROMA24.IT - Questa sera la Roma si giocherà l'accesso ai quarti di Coppa Italia contro l'Empoli. Oltre alla partita contro la squadra di mister Sarri, gli argomenti principali della mattinata riguardano anche le trattative di mercato. I nomi sono sempre gli stessi: mentre Salah sembra ad un passo dall'approdo nella capitale, spunta nuovamente il nome dell'ucraino Konoplyanka. Emanuelson e Jedvaj saranno ceduti, rispettivamente a Atalanta e Bayer Leverkusen, così come Borriello è sempre più al Genoa.
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Hi-Press è l’appuntamento fisso all’interno del nostro portale che fornisce la possibilità di districarsi al meglio nella rassegna stampa quotidiana. Come per gli highlights di una partita che in pochi minuti riassumono il ‘best of’ dei 90′, allo stesso modo vengono riproposti gli spunti salienti della carta stampata.
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IL MESSAGGERO - Stefano Carina: (...) La Roma ha trovato l’accordo con l’entourage di Salah: contratto sino al 2019 a 2,5milioni (2 più bonus) a stagione. Manca il via libera del Chelsea che vuole accontentare il ragazzo ma che allo stesso tempo chiede che la prima offerta giallorossa (prestito oneroso di 500mila euro e diritto di riscatto fissato a 14 milioni) venga alzata. La formula proposta dai Blues è 1+16. (...) Per giugno invece rientrerà alla base Viviani (ora in prestito al Latina) ma solamente di passaggio: il Torino lo ha richiesto. Probabile che il centrocampista possa rientrare nell’ambito dell’operazione-Bruno Peres, uno degli obiettivi di Sabatini per la prossima stagione
LA GAZZETTA DELLO SPORT - Davide Stoppini: (...) Volendo usare gli stessi parametri questo Garcia qui, in generale questa Roma qui, sembra molto più una squadra spagnola che boema e Rudi molto più Lucho che Zdenek. Non c’è (più) il giusto rapporto, non c’è equilibrio tra la gestione del pallone e le palle gol prodotte, o ancor meglio i tiri in porta: ecco il nodo, ecco cosa sta avvenendo in questo inverno romanista, una lettura di una corsa scudetto che si sta complicando. (...). La Roma sa gestire, ha la palla mediamente il 62,41% dei 90 minuti, praticamente due terzi del match: nessuno fa meglio in Serie A, il dato è persino cresciuto rispetto allo scorso campionato (era 58,97%). Ma allo stesso tempo, la Roma è una squadra meno pericolosa per gli altri. È settima per conclusioni verso la porta avversaria: 188 totali contro i 232 di un anno fa. Quasi 50 tiri in meno rispetto al girone d’andata 2013-14, un numero enorme. I 188 tiri di Totti e compagni (di cui 88 nello specchio e 100 fuori) non sono numeri da scudetto, neppure da Europa League: sei squadre hanno fatto meglio finora in Serie A, tra cui anche il Torino. Il Napoli e la Juventus, per dire, sono a quota 249 e 247. (...) Sintesi: non è un problema di precisione, ma di produzione. La Roma tira poco in porta, ecco il punto. E questo chiama in causa anche alcune scelte dei giocatori in campo, che troppo spesso rifiutano la conclusione da fuori area, a volte davvero senza motivo. Solo 6 gol (contando anche l’autorete di Sepe su Nainggolan in Empoli-Roma) su 32 sono figli di conclusioni oltre i 16 metri. Serve uno sforzo, per invertire la tendenza. Magari un pizzico — per carità, non oltre — di Boemia in più per riequilibrare la Roma e la corsa scudetto.
IL TEMPO - Adriano Serafini: (...) Nel frattempo Sabatini si è intrattenuto in giornata con Capozucca del Genoa per sistemare le posizioni di Bertolacci e Borriello. In serata è stato trovato l'accordo per l'attaccante napoletano, in procinto di rescindere anticipatamente il contratto con Roma che gli pagherà soltanto una parte dello stipendio e dei premi (solo quelli di squadra) rimanenti da qui a giugno. Borriello sarà poi libero di firmare fino al 2016 col Genoa. Oggi ultima panchina con la Roma insieme ad Emanuelson: è fatta per la cessione all'Atalanta, manca solo l’accordo tra l’olandese e il club nerazzurro che verrà limata domani dal procuratore Raiola. Arriva anche l'ufficialità della cessione di Jedvaj al Bayer Leverkusen per 7 milioni più bonus. Il difensore croato, pagato 5 milioni un anno e mezzo fa, consentirà una piccola plusvalenza considerando l’ammortamento del contratto e la percentuale sulla cessione (20%) che la Roma dovrà girare alla Dinamo Zagabria (...)
LA GAZZETTA DELLO SPORT - Andrea Pugliese: (...) Insomma, considerando la difficoltà ad andare a segno, la Roma va a caccia di gol. Anche perché Iturbe finora ha deluso (visti i 28 milioni di euro spesi per prenderlo, ad oggi è il flop dell’anno) ed allora Salah o Konoplyanka potrebbero andare a coprire proprio il «buco» dell’argentino. Il Chelsea per Salah vuole un milioni subito (prestito oneroso) e 15 a giugno. La Roma nicchia, di certo non vuole obblighi di riscatto. Ma ieri a Trigoria si è parlato anche di Konoplyanka, l’esterno del Dnipro che piace a Sabatini da tempo. E chissà che alla fine la Roma non viri proprio su di lui. Sul taccuino di Sabatini però ci sono anche altri due nomi: Soldado (Tottenham) e Lestienne, del Genoa (...)
LA GAZZETTA DELLO SPORT - S. Marchetti: (...) Un campione che non ha però dimenticato le sue umili origini «perché sono stati quei posti dove sono nato e cresciuto ad ispirarmi e a darmi la giusta motivazione per migliorare la mia vita ed avere successo nella mia carriera», come racconta al tabloid «The Sun» alla vigilia della sfida con la Guinea, che segna il debutto degli Elefanti nella Coppa d’Africa 2014 (l’altro romanista Keita sarà invece impegnato in Mali-Camerun, in programma sempre oggi). «Eravamo in dodici fratelli e sorelle e vivevamo in tre locali, dormendo spesso in soggiorno e in cucina perché non ci stavamo nelle stanze – ricorda Gervinho –. Non era una vita facile, la povertà era ovunque, eppure, anche se in casa entrava solo lo stipendio di papà Emmanuel, che faceva il bibliotecario e prendeva 140 sterline al mese (pari a poco più di 180 euro, ndr), mamma Mariette riusciva a non farci mancare niente, né cibo né vestiti». Calciatore fra i più carismatici e rispettati della sua nazionale al pari dell’ex capitano Didier Drogba, nel 2006 Gervinho decise di sfruttare la storica qualificazione della Costa d’Avorio alla Coppa del Mondo per chiedere di porre fine alla sanguinosa guerra civile che da 5 anni stava distruggendo il suo Paese. E il messaggio raggiunse lo scopo. «La guerra civile è stata una delle pagine più tragiche della nostra storia – ammette il romanista – ma il calcio ha davvero fatto tanto per riportare la pace da noi, diventando il tramite fra la classe politica e il popolo. Io sono stato fortunato, perché nessuno della mia famiglia è morto negli scontri, ma purtroppo ho perso tante persone che conoscevo». Ed è anche per onorare il ricordo di quelle vite così drammaticamente perdute che Gervinho si è costruito una vita calcistica lontano dalla Costa d’Avorio, ma con l’Africa sempre nel cuore, «perché quello che sei non lo puoi mai dimenticare».