15 maggio 1983 - La storia del 'Bandierone' Tricolore (FOTO e VIDEO)

16/05/2018 alle 00:46.
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Il tanto agognato 'triangolino' bianco rosso e verde diventa realtà l'8 maggio 1983. Ma è la settimana seguente che il popolo giallorosso si è riunito all'Olimpico per festeggiare il secondo scudetto nella passerella contro il Torino. A fine match i giallorossi capitanati da Agostino Di Bartolomei hanno salutato il pubblico estasiato brandendo un mega-tricolore. Bandierone mastodontico che ha fatto storia e che dopo 35 anni è conservato amorevolmente dall'Unione Tifosi Romanisti.
Abbiamo incontrato alla Scuola Calcio Alda Roma, dove ovviamente era presente il mitico Aldair, il presidente dell'Utr Fabrizio Grassetti, che ci ha raccontato qualcosa in più sul maxi tricolore, ed Ettore Viola, che ha voluto svelarci qualche aneddoto dei festeggiamenti dell'83.

Queste le parole del presidente dell'Utr, Fabrizio Grassetti:
"Il primo ricordo richiama quel Roma-Torino in cui c'erano talmente tante bandiere e probabilmente una in più non ci sarebbe entrata. Quella bellezza di quel pubblico grazie a una dirigenza particolarmente attenta e presente. Il pubblico raccolse l'invito dell'Ingegner Viola di non invadere il campo perché i giocatori avrebbero fatto un giro di campo per salutare tutta la tifoseria. Venne rispettato questo desiderio del presidente, i giocatori quindi fecero il giro di campo, c'era qualche tifoso infiltrato, ma questo giro d'onore con quel Bandierone (che aveva delle maniglie laterali) è rimasto all'interno dello stadio Olimpico in vari magazzini e poi mi risulta che il dirigente della Roma, Maurizio Cenci, avrebbe voluto fare il giro di campo ai giocatori anche in occasione dello scudetto vinto da Aldair nel 2000/2001. Però l'invasione di campo non lo consentì e quindi è rimasto in questi magazzini finché si è deteriorato e stava per essere messo nelle cose che stavano andando al macero. Lo abbiamo recuperato, è costato un pochino restaurarlo perché c'era la muffa e qualche punto da risistemare, ma lo abbiamo fatto con molto piacere come Unione Tifosi Romanisti. Gli abbiamo fatto fare un nuovo esordio in occasione dello scudetto Primavera a Reggio Emilia quando la Roma in finale vinse il campionato e lo abbiamo esposto sugli spalti con un po' di fatica viste le dimensioni. Il responsabile dell'archivio storico della Roma particolarmente attento a queste questioni, a conoscenza di questo cimelio che siamo riusciti a restaurare, ci ha detto che quando verrà chiesto dalla Roma la sede degna sarà il museo della Roma anche se per le dimensioni servirà un museo particolarmente grande. Questa è la storia dello striscione dove ci si rende conto della grandezza soltanto vedendolo da vicino perché altrimenti non si ha idea delle dimensioni. E questa è la storia del Bandierone dello scudetto '82-'83 che poi ha già visto un altro scudetto e speriamo di poterlo esporlo anche quest'anno con la Roma Primavera anche se si dice che non sia ancora matura per una vittoria tricolore, ma non si sa mai. Prendiamo noi l'impegno come Unione Tifosi Romanisti di esporlo dovunque sarà la finale".

Queste invece le parole di Ettore Viola:
"Quando provo un'emozione così grande tendo a cancellarla però per me la vittoria dello scudetto ha coinciso quando siamo tornati in aereo, siamo atterrati a Fiumicino, siamo atterrati a Ciampino. Nell'aereo è venuto il sindaco, Andreotti. Siamo usciti e c'era una folla incredibile. Con Nappi che ha preso l'aereo-taxi per andare a Fiumicino perché lì aveva la macchina. Ecco mi ricordo questa storia. È questa l'emozione di quello scudetto. Poi c'è stata direi la ripetizione dei festeggiamenti però sono sincero:  avevo consigliato a mio padre e all'avvocato Guidi di scendere in campo e mettersi vicino ai cancelli per entrare per primi, ma mai fu consiglio più sbagliato. A mio padre gli ruppero una costola e all'avvocato gli rubarono il portafoglio, per cui mi trovavo a soccorrere mio padre per ciò che aveva, ma mio padre lo superò brillantemente perché con la vittoria dello scudetto gli faceva un po' meno male la costola, mentre l'avvocato Guidi gli andò peggio perché gli rubarono il portafoglio. Nelle riprese televisive si vede che Guidi percorre il campo e veniva commentato 'ecco l'avvocato Guidi che ripercorre la gioia di aver vinto lo scudetto', ma intanto cercava il portafoglio che non lo ritrovò. Di storie ce ne sono tante da raccontare e mi sorprendo sempre perché tanta gente racconta delle storie inventate, ma niente è più bello di seguire la Roma dell'ingegner Viola e della signora Flora e andare in trasferta o in casa a vedere le partite come figlio del presidente, era il massimo. Quindi ci sono mille episodi che andrebbero riveduti e corretti perché se ne sentono ti tutti i colori. E le radio raccontano la loro versione, perché ancora esce qualche cosa, ma la storia è un pochino diversa. Qui ho visto Aldair che venne alla Roma su segnalazione di Erikson che chiamò mio padre dicendogli 'C'è un ottimo giocatore che farebbe il caso della Roma'. Mio padre ringraziò Erikson e Aldair venne a Roma. Giocò con mio padre un anno, un anno e mezzo, poi mio padre decise di lasciare la Roma in maniera un po' innaturale".

(Matteo De Rose - Federico Baranello)