LAROMA24.IT (Federico Baranello) - Ci sono delle date che messe in fila una dietro l’altra costituiscono la storia dell’A.S. Roma. Alcune di queste sono gioiose, alcune epiche, altre struggenti se non addirittura tragiche, ma tutte sono assolutamente emozionanti. Il 9 gennaio 1977 è una di quelle date il cui ricordo fa bene al cuore e solo ricordarla strappa un sorriso.
“Se c’è una storia di tifosi bella e terribile come una guerra, questa è la storia dei tifosi della Roma, dei tifosi giallorossi. E questa storia merita di essere raccontata…” (Cit. “Il Calcio e il Ciclismo Illustrato”, Rizieri Grandi, Gennaio 1953). Questa storia d’amore, contrassegnata più dalle difficoltà che dai momenti di gioia, porta i tifosi giallorossi a fondare, il 13 novembre 1950, l’Associazione Tifosi Giallorossi, i cui gruppi sono denominati “Attilio Ferraris” in onore del primo Capitano giallorosso deceduto nel Maggio del ’47. Siamo agli albori del tifo organizzato romanista: nascono gruppi di tifosi nei posti di lavoro, nei quartieri, nelle parrocchie e nella regione. La chiusura coatta da parte delle forze dell’ordine della maggior parte dei circoli per problemi riconducibili al gioco d’azzardo, porta a calare il sipario su tutto il progetto nel 1960. Dopo qualche anno, con l’introduzione della “Junior Club”, lo stadio e la Curva Sud in particolare, si riempiono di Under 21. Alla fine degli anni ’60 compaiono in curva i “GUERRIGLIERI DELLA SUD” e si posizionano verso la Tribuna Monte Mario. Dante Ghirighini è, naturalmente, l’elemento di spicco.
Nei primi anni 70 compaiono in Sud anche i FEDAYN, gli ULTRAS, la FOSSA DEI LUPI e i COMMANDOS LUPI. Negli anni a seguire il numero dei gruppi aumenta e allora nascono le BRIGATE GIALLOROSSE, i RANGERS, i LUPI, le PANTERE GIALLOROSSE, i WOLVES, la SAG (Squadra Armata Giallorossa), i PANZER, i VIGILANTES, i COMPANEROS GIALLOROSSI, i GIOVANI LUPI, CUORE GIALLOROSSO, i TUPAMAROS, la BRIGATA CURVA SUD, i NAG (Nuclei Armati Giallorossi) e gli UFO. Anche la Nord ha i suoi gruppi: i BOYS, i PANTHERS, i YELLOW RED WOLVES, i KAMIKAZE e i MARINES.
Ognuno di questi gruppi mette il cuore nel sostenere la squadra ma l’intento, seppur nobile,finisce per risultare troppo frammentato, non producendo quella “voce unica” necessaria per incitare e sostenere la squadra. Nell’autunno del 1976 gli esponenti delle varie sigle si riuniscono, insieme anche ad esponenti del Centro Coordinamento dei Roma Clubs, prendendo una decisione che cambia totalmente e per sempre l’organizzazione del tifo giallorosso: molte delle sigle sopra citate confluiscono in un solo gruppo. Ognuno degli esponenti propone anche il nome della costituenda “formazione” e la votazione finale premia la proposta di Antonio Bongi leader dei Boys: “Mi venne in testa scorrendo un articolo sul Corriere della Sera, che parlava di scontri di palestinesi; lessi commando di ultrà, mi piacque il nome e lo sottoposi alla votazione degli altri responsabili dei gruppi: passò a maggioranza” (Cit. Forza Roma, daje Lupi, M. Impiglia, Ed. Eraclea, 1998).
Così quindi il 9 gennaio 1977 in occasione di Roma – Sampdoria (3-0, rete di Musiello e doppietta di Di Bartolomei) appare per la prima volta sul muretto della Sud lo striscione di 43 metri del COMMANDO ULTRA’ CURVA SUD: a sinistra della scritta fa bella vista lo “scudo” ufficiale dell’As Roma e, sulla destra, la dicitura Centro Giovanile Giallorosso. “Tutto il materiale in dotazione ai gruppi fondatori fu messo a disposizione del Commando che fu omaggiato di qualche nuovo tamburo anche da parte del Centro Coordinamento. È innegabile che, all’inizio, i ragazzi della curva si giovarono della fiducia e dell’aiuto disinteressato di alcune “persone” che avevano sposato “in toto” la nascita del CUCS….La frase “Centro Giovanile Giallorosso” sui due striscioni (ci si riferisce a quello del Commando e a quello dei Guerriglieri) era dovuta al fatto che i due gruppi dovevano rappresentare un polo di attrazione di tutti quei ragazzi presenti in curva e che, nell’idea del Centro Coordinamento Roma Clubs, avrebbero potuto garantire un salto qualitativo per il tifo giallorosso” (Cit. Quando l’inno si alzerà, autoproduzione de “La Vecchia Guardia”, 2011).
Oggi, a quarantuno anni di distanza, ogni giallorosso che ha vissuto quel momento, ma anche gli anni successivi, si fermerà almeno un istante a ripensare ai tempi del “Commando”. Quando ci si avvicinava allo stadio diverse ore prima con in tasca un panino e un “Roma Mia”. Oggi sentiremo di nuovo quei cori con il rullio dei tamburi a cadenzare il ritmo. Sentiremo quelle voci provenienti dai megafoni che “t’invitano” a cantare sempre di più, sempre più forte. Sentiremo di nuovo quei battiti di mani che vanno all’unisono con i battiti dei cuori, come succede tra innamorati. Il tutto condito dal “profumo” dei fumogeni in un mare di bandiere e sciarpe gialle e rosse. Un giallo e un rosso molto diversi da quelli di oggi, molto più elementari, quasi scolastici, da colori primari. Sorseggiando un “Borghetti” e innalzando i nostri color…che ci vien dal profondo del cuor.