LAROMA24.IT - Una sfida, quella tra la Roma e le rondinelle, che allombra del Colosseo ha quasi sempre deposto a favore dei giallorossi. Il primo confronto ufficiale risale al 1 luglio 1928. Si giocò al Motovelodromo Appio , gara valevole per il girone eliminatorio della Coppa CONI. Terminò 2-2, con reti di Chini
Dopo alcuni anni di assenza, il Brescia tornò a giocare allOlimpico il 19 dicembre 1965. La Roma di Oronzo Pugliese non riuscì ad andare oltre l1-1. Dopo essere passati in vantaggio con Ardizzon, i giallorossi furono raggiunti nel finale di primo tempo da un giovane Ottavio Bianchi che, ironia della sorte, venticinque anni dopo si sarebbe ritrovato ad allenare la squadra capitolina, regalandole anche una Coppa Italia e una finale di UEFA.
Due anni dopo il confronto tra la Roma e il Brescia si giocò il giorno di Capodanno. Quel 31 dicembre 1967 finì 2-0 per i giallorossi, grazie a una doppietta dello sfortunato Giuliano Taccola, che liquidò le rondinelle, guidate in panchina dallesordiente Azeglio Vicini.
Dopo tredici anni il Brescia torna allOlimpico. Il 21 settembre 1980 si disputava la seconda di campionato e la Roma di Liedholm, dopo aver battuto il mercoledì precedente i tedeschi del Carl Zeiss Jena, trovò moltissime difficoltà nella gara contro i lombardi. Fu decisivo un rigore di Roberto Pruzzo in apertura di ripresa. Il 12 ottobre 1986 la Roma allenata Eriksson e Sormani faticò non poco per superare il Brescia. I giallorossi passarono in vantaggio con un rigore di Giannini ad inizio di secondo tempo. Dieci minuti dopo raddoppiarono grazie ad unautorete di Baroni, che si fece perdonare riaprendo il match a venti minuti dal termine, ma non bastò ai lombardi per evitare il 2-1 finale.
Il 1 novembre 1992, a sorpresa, il Brescia di Lucescu riuscì ad ottenere la prima e unica vittoria a Roma. Un avvio tremendo per i giallorossi, che andarono sotto addirittura di tre gol, con una sfortunata autorete di Benedetti e una doppietta di Saurini. Nel secondo tempo, nonostante i gol dello stesso Benedetti e Carnevale, la Roma di Boskov non riuscì a completare la rimonta e perse per 2-3, uscendo tra i fischi impietosi dellOlimpico, imbufalito per una preoccupante posizione di classifica. Il 15 aprile 1995 la Roma di Mazzone, nel primo campionato a tre punti, tornò al successo contro i lombardi, dopo che la partita di andata finì su tutte le prime pagine dei quotidiani per i gravi incidenti scoppiati a Mompiano. La gara dellOlimpico si concluse con un 3-0 senza possibilità di replica, grazie alle reti di Totti, Cappioli e Balbo, sotto un diluvio incessante.
Dopo due anni di B, i biancoazzurri tornarono a giocare a Roma il 19 aprile 1998. Tra i pali delle rondinelle Giovanni Cervone, vecchia gloria romanista. Ma la sua presenza non intenerì oltremodo la squadra di Zeman, che travolse i lombardi con un perentorio 5-0, grazie alle doppiette di Paulo Sergio e Di Biagio, lanciatissimo in orbita Nazionale, e a una perla di Totti. Tre stagioni dopo, l11 marzo 2001, il Brescia torna sulla strada di una Roma lanciatissima nella rincorsa al suo terzo tricolore. Sulla panchina bresciana Carlo Mazzone, emozionato ma mai prodigo nei confronti della sua ex squadra. I giallorossi passarono in vantaggio con una prodezza su punizione di Assuncao, che replicò il gol segnato allInter la precedente domenica. I lombardi trovarono il pari con Yllana, ma nella ripresa uno scatenato Montella siglò la doppietta che regalò i tre punti alla squadra di Capello. Il 19 dicembre 2001, in uninfrasettimanale pomeridiana, Roma e Brescia recuperarono la sesta di campionato, rinviata per consentire il recupero della prima giornata di Champions League, parzialmente sospesa dopo la tragedia dell11 settembre al World Trade Center di New York. Il Brescia riuscì a strappare lo 0-0 a una Roma abulica e inconsistente, che quella stagione, in quattro confronti con le rondinelle non riuscì mai a vincere.
Anche la gara della stagione seguente, disputata il 15 febbraio 2003, si rivelò più difficile del previsto per la squadra di Capello, che fu nuovamente bloccata sullo 0-0 dai lombardi di Mazzone.
Il 14 settembre 2003, nella seconda giornata dellultimo campionato giallorosso di Fabio Capello, la Roma strapazzò per 5-0 il Brescia. Andarono a segno Montella, Chivu, allesordio in serie A, con una chirurgica punizione, Carew su rigore e Totti con una doppietta. Il secondo gol del Capitano, con uno strepitoso cucchiaio a superare Castellazzi, fu la risposta al tecnico bresciano De Biasi, che in settimana lo aveva accusato di essere un tuffatore e un provocatore. Il 1 maggio 2005 lo scenario era completamente diverso. La Roma di Bruno Conti in piena lotta per la salvezza, come il Brescia di Cavasin. Un susseguirsi di emozioni e palpitazioni per i tifosi romanisti. Al fulmineo vantaggio di Perrotta rispose lex Wome, su punizione. Una prepotente inzuccata di De Rossi sotto la Sud sembrò scacciare i fantasmi dallOlimpico ma Caracciolo, approfittando di un clamoroso svarione di Ferrari, riportò i giallorossi nellincubo. A tempo scaduto fu concesso un rigore alla Roma, ma Montella si fece parare da Castellazzi il possibile match ball della salvezza. Finì 2-2 e la Roma dovette aspettare altre tre settimane per la certezza della permanenza in A, mentre il Brescia retrocesse. Mercoledì sera, dopo sei anni, Roma e Brescia torneranno ad incrociare i tacchetti allOlimpico.
Alessandro Monzio Compagnoni