Primavera, A. DE ROSSI: "Dobbiamo ripetere l'ultimo biennio. Florenzi? Non mi ha sorpreso" (AUDIO)

06/09/2012 alle 15:43.

L'allenatore della Roma Primavera Alberto De Rossi, all'indomani della vittoria della Supercoppa di categoria con l'Inter, è intervenuto ai microfoni dell'emittente radiofonica romana

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 "I complimenti vanno alla squadra e a tutto lo staff. Le soddisfazioni arrivano anche dalle tante convocazioni dei nostri ragazzi in prima squadra. Il primo tempo è stato perfetto. Avevamo preparato così la gara, con il possesso palla per farli correre. L'espulsione? Quel gesto non deve essere sottolineato dall'allenatore, strano perchè Vernazzani lo conosco e mi è sempre sembrata una persona equilibrata. Con certi atteggiamenti non si aiutano i ragazzi.



Romagnoli?

Conosco le sue qualità, è un ragazzo molto sereno, tranquillo e sempre concentrato durante la partita. Ricordo il suo primo allenamento: nella partitella già guidava tutti quanti. 



Quali sono le difficoltà di questa stagione?

Le difficoltà sono tante, quest'anno forse sono anche maggiori delle altre stagioni. A livello tecnico, non abbiamo giocatori che facevano parte della squadra, alcuni lo scorso anno ne hanno fatto parte marginalmente e non hanno avuto un'esperienza forte. Quest'anno non abbiamo questa base, poi abbiamo inserito ragazzi stranieri, quattro di questi non conosco la lingua.... E' un cambiamento radicale, non è mai successo che non sia rimasto quasi nessuno, ma è stata una difficoltà all'inizio. La passione e la curiosità di ricominciare mi da la forza per andare avanti, questo è il bello del mio lavoro. 



La sua mancata presenza nel calcio dei 'grandi'

Ho iniziato come tanti colleghi, venivo dalla terza serie ma avevo giocato per diversi anni. Ho accettato questo lavoro come una conseguenza abbastanza logica, cercando una collocazione per non uscire del tutto dal rettangolo di gioco. Pian piano è subentrata la passione. Lo dico tranquillamente, mi sento importante, non lo faccio perchè non ho ambizioni, sono molto ambizioso. Ogni giorno con il mio secondo andiamo alla ricerca di nuove esercitazioni, per stimolare i ragazzi e raggiungere gli stessi obiettivi. Non lo facciamo per lavoro ma per passione e credo che i ragazzi lo percepiscano

Sorpreso dall'impatto di ?

No, non mi ha sorpreso per niente. E per fare un'affermazione del genere bisogna conoscerlo bene, come lo conosco io. E' un ragazzo che si dedica completamente al calcio, non solo dal punto di vista professionale. Gli piace giocare a calcio. E' una cosa che lui ha e che a volte, e me la prendo anche con qualche collega del settore giovanile, qualche ragazzo perde. Credo che questa sia una spinta enorme. Con questa passione, poi, quando sei circondato da professionisti, come può essere addirittura il mister Zeman, chiaramente lui si esalta. E con tanti giocatori cosi bravi le qualità che vengono fuori sono enormi, ma alla base di tutto questo c'è la sua passione per il calcio. Spero che nessuno perda questa passione, almeno sotto la mia gestione



Ci chiedono: "Com'è vivere a Manchester e allenare il settore giovanile del ?"

(Ride, ndr) Stiamo già organizzando con Massara e il torneo di Viareggio. Manchester è lontana anni luce, non ci interessa. Pensiamo già alle prossime partite, domani partiamo per Crotone, abbiamo una partita importante in un campionato che ci vede più indietro, dopo la sconfitta della prima giornata. Dobbiamo ripetere l'ultimo biennio. Fuori dal campo dovranno farlo i dirigenti, perchè ci sono molto vicini. E noi sul campo, perchè bisogna aiutare questi ragazzi. Il riferimento è al secondo tempo, credo che dovremmo fare un gran lavoro




(tele radio stereo)

Alberto , allenatore della Roma Primavera è intervenuto ai microfoni dell'emittente radiofonica all'indomani della vittoria nella Supercoppa di categoria. Queste le sue parole:

Bella soddisfazione, finalmente la Supercoppa.

Era diventata pesante questa situazione della Supercoppa. E' stata una vittoria sofferta perchè nel secondo tempo c'è stato il ritorno dei nostri avversari. E' stata dura, come è normale che sia, incontravamo una squadra già pronta, allestita con diversi elementi già presenti nella rosa dello scorso anno. Ho preferito non utilizzare nessuno dei ragazzi che ora sono in prima squadra, perchè sono d'accordo con la società: la categoria è quella e devono continuare così. Stiamo iniziando un nuovo ciclo ed è giusto che questi ragazzi facciano esperienze negative e positive.

Prima arrivavano in Primavera ragazzi che facevano tutta la trafila delle giovanili. Ora molti giocatori arrivano dall'estero. E' una difficoltà maggiore?

Non è una difficoltà, è qualcosa di stimolante. L'unico ostacolo è la lingua, tre dei nuovi quattro ragazzi non conoscono l'italiano. Ma ci capiamo piano piano, ci capiremo. ancor meglio con il tempo. E poi sono circondati da ragazzi del posto fantastici, come hanno fatto già con Nico Lopez lo scorso anno, creano una atmosfera fantastica. Ieri si è già visto uno spirito di gruppo positivo. Sono ragazzi giovani, insieme solo quest'anno, non era facile.

Ogni anno arrivano nuovi ragazzi: difficoltà o stimolo?

E' per me una grande motivazione. Ogni anno non vedo l'ora di iniziare, se non fosse così dovrei cambiare mestiere. Qui da me si costruisce e io mi trovo bene e non ho nessuna intenzione di cambiare. Quando vedo qualche mio giocatore che arriva in Serie A per me è come vincere uno Scudetto. L'ultimo biennio è stato straordinario sotto tutti i punti di vista, non solo per le vittorie sul campo. Verre, Piscitella, Bertolacci, , me ne dimentico sicuramente qualcuno perché sono davvero molti.

La Roma è, in questo momento, è forse la migliore società per allenare i giovani?

Io mi sento completamente integrato nella vita della Roma, mi sento importante. So che il mio lavoro è un ruolo importantissimo, anche per la prima squadra. Non lavorare con i grandi non signfica non essere ambizioso. Qui ho un compito importante e delicato, perchè qui alla Roma quando si dice "inserire i ragazzi" non lo si dice tanto per dire. E' un obiettivo reale.

Sul rapporto con Zeman

Non dico che c'è un'interazione quotidiana ma quasi, ci incontriamo spesso. Chiaramente l'inizio è sempre difficoltoso pe rtutit, però abbiamo avuto diversi incontri nello studio di . Abbiamo già parlato di tutto, non mi ha imposto di giocare come lui ed è anche venuto a vedere una nostra partita amichevole. Conosce perfettamente i nostri giocatori. Il rapporto si fortificherà sempre di più.

Su .

ha una capacità particolare, quella di pensare ancora come chi gioca sotto casa. E' mosso da una passione immensa. Nei momenti negativi è qualcosa che aiuta, perchè "giocare a pallone" prima di tutto è qualcosa che gli piace. A San Siro correva ovunque, proprio perchè mosso da questa passione. Per me che lo conosco, questo suo modo di giocare, questo suo piacere nel giocare, si vede chiaramente in campo. Non avevamo dubbi che potesse far bene.

Su Romagnoli.

Che sia pronto per la prima squadra lo ha confermato direttamente Mister Zeman. Che fosse un giocatore di prospettiva lo sapevamo e su di lui ci puntavamo moltissimo. Lo scorso anno ha giocato a Milano e il derby contro la Lazio a Formello, ha qualità straordinarie e se il mister lo farà giocare vorrà dire che sarà pronto

Quanti giocatori ha attualmente che possono far bene?

Abbiamo degli ottimi calciatori, che ora ovviamente hanno delle lacune di adattamento, fisiologiche, sopratutto in questo periodo. Ci stiamo allenando da un mese e mezzo, per questo la vittoria di ieri ha ancora più valore. Perchè manca ancora moltissimo dal punto di vista tattico e dello spirito di gruppo. Di calciatori di prospettiva ne abbiamo, ma il lavoro è ancora molto. Credo che la base sia comunque buona, altrimenti non sarebbe arrivato un risultato così importante. Il primo tempo è stato ottimo, dovremo lavorare sul secondo. Nello spogliatoio avevamo organizzato una ripresa differente, ma poi ha prevalso la differenza d'età, sopratutto sotto l'aspetto fisico. C'erano tutti gli ingredienti per fare bene, siamo partiti di nuovo forte, ma poi abbiamo faticato molto. Erano sempre nella nostra metà campo, sopratutto per via del loro strapotere fisico. Potremo colmare questo gap solo con il gioco.

Poteva aiutare un modulo più raccolto?

Potevamo cambiare qualsiasi sistema di gioco in corsa, ma i nostri avversari ieri ci avrebbero comunque sovrastato, era molto difficile giocare d'anticipo. Avremmo potuto fare una difesa a 5 ma, di solito, non penso sia una buona scelta. I troppi errori che si sono visti sono dati dal fatto che non siamo ancora al top.

(rete sport)