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Tornano i Primavera boys

27/03/2009 alle 18:01.

CORSPORT - L’obiettivo è portare ogni anno qualche giovane in prima squadra, a pre­scindere dai risultati. Il settore giovanile della Roma ha una lunga e gloriosa tradi­zione, che vuole portare avanti. Attualmen­te sono dieci le squadre, dalla Primavera ai Pulcini classe ‘99. Cinque i campi utilizza­ti dal settore giovanile a Trigoria. Il risul­tato deve essere la conseguenza del lavoro di maturazione dei ragazzi, che arrivano in Primavera dopo dieci anni di settore giova­nile, durante i quali hanno recepito la filo­sofia che è alla base del lavoro portato avanti da Bruno Conti e Ivano Stefanelli, che da cinque anni ha raccolto il testimone del campione del mondo seguendo la strada trac­ciata da quello che oggi è il direttore tecnico e che per dieci anni ha portato avan­ti con entusiasmo il settore giovanile.


L’ORGANIZZAZIONE - La Roma lavora in eco­nomia, puntando sull’appeal del nome e su una fitta rete di osservatori. Sono dodici, coordinati da Stefano Palmieri, ma qualsia­si ragazzo viene vagliato anche da Stefa­nelli. Il budget per il settore giovanile è di due milioni, da utilizzare per prendere ra­gazzi da far crescere nel vivaio e non an­darli a prendere già pronti a costi più ele­vati. In tutte le categorie i giovani della Ro­ma giocano sotto età. Nella semifinale di Coppa Italia contro la , solo per fare un esempio, da una parte c’erano cinque ragazzi dell’89 e dall’altra (la Ro­ma) due ‘92 e tanti ‘91. Tra i più giovani, quelli del ‘92, chi ruba l’occhio è Pettina­ri, giocatore offensivo mol­to dotato tecnicamente e fisicamente, considerato di grandi prospettive e il centravanti Scardina, che fa a sportellate con tutte le difese d’Italia, con quel fisico che si ritrova. Promette bene anche Simi, un altro ‘92, un difensore che nella Nazio­nale Under 17 recentemente ha segnato due gol.


Tra il settore giovanile e la prima squa­dra c’è una rapporto quotidiano. Spalletti segue molto i ragazzi, si confronta con Al­berto , spesso vede le partite del­la Primavera. Lo stesso fanno i suoi colla­boratori. Anche ieri cinque ragazzi si sono allenati con la prima squadra.


Dopo , e Aquilani, sulla rampa di lancio altri campioni fatti in casa nel segno di una ricca tradizione.