Roma-Milan, RANIERI: "Essere apprezzati dalla propria gente è meraviglioso. Mi mancheranno queste emozioni, ma è giusto smettere anche per il bene del club"

18/05/2025 alle 23:54.
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La Roma vince 3-1 nello scontro diretto contro il Milan grazie alle reti di Gianluca Mancini, Leandro Paredes e Bryan Cristante e resta a -1 dal quarto posto a una giornata dal termine del campionato. Claudio Ranieri, all'ultima partita allo Stadio Olimpico della sua carriera da allenatore giallorosso, saluta i propri tifosi con una vittoria. Al termine della gara il tecnico ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni dei cronisti.

RANIERI A DAZN

Che sensazioni prova?
“Ancora sto sotto l’effetto dell’adrenalina, in seguito quando rivedrò le immagini mi emozionerò. Essere apprezzati dalla propria gente è meraviglioso. Abbiamo iniziato in modo difficile, ma la squadra non si è mai disunita e non ha mai mollato. Non era facile, sono contento per i ragazzi, per i tifosi e per il presidente”.
La coreografia?
“Guardavo l’arbitro e gli dicevo di iniziare, invece gli avevano detto di aspettare ancora un minuto. Il calcio mi dà emozioni in positivo e in negativo, chiaramente quelle in positivo fanno più piacere”.
Che stagione è stata questa?
“Questi ragazzi mi hanno seguito dal primo giorno. Alcuni mi conoscevano, ho detto loro di aiutarmi perché da solo non ce l’avrei fatta. Sono stati intelligenti e bravi. Quando sono arrivato il morale era a terra. All'inizio in Napoli-Roma la squadra ha giocato bene e a Londra abbiamo fatto una grande partita pareggiando all’ultimo. Queste sono le cose che mi piacciono, lottare fino all’ultimo in modo che si esce dal campo con la consapevolezza che se hai perso è perché gli avversari sono stati più bravi. Posso solo accettare il responso del campo. Piano piano ci siamo quadrati sempre di più, inanellando questi 19 risultati consecutivi”.
Crede alla Champions?
“Non ho mai creduto a niente, solo nel lavoro e nella pulizia mentale dopo una vittoria o una sconfitta. Non guardiamo quello che abbiamo fatto, alleniamoci bene perché c'è un'altra partita. Dobbiamo essere pronti, credo nei miei giocatori. Ora andiamo a Torino contro una squadra compatta e vivace. Vedremo alla fine cosa saremmo riusciti a fare”.
RANIERI IN CONFERENZA STAMPA
Si porterà per sempre con lei le emozioni che le ha regalato questo stadio stasera?
"Sicuramente, sono state emozioni fortissime. Ho fatto questo mestiere proprio per le emozioni che il calcio riesce a regalare sia in positivo sia in negativo. Questa serata sarà da incorniciare per le emozioni e l'affetto che i tifosi mi hanno dimostrato. Sono contento che la squadra si sia fatta amare, nelle difficoltà non ha mai mollato. I ragazzi hanno saputo comprendere il mio linguaggio, pochissime volte ho dovuto alzare la voce e questo la dice lunga sull'intelligenza di questo spogliatoio".
A 90 minuti dalla fine questa squadra si gioca la Champions. È un fatto eccezionale?
“È un fatto bello, finché non è finita non è finita. Dobbiamo lottare come oggi, consapevoli di aver fatto tutto. Parlando della partita avevamo iniziato molto bene, pressando e giocando in velocità. Dopo l’espulsione ci siamo rilassati pensando fosse facile. Il Milan ha una qualità indescrivibile, forse sono i più forti, magari non sono riusciti a fare squadra, ma quando trovano la quadra non ce n'è per nessuno. Siamo stati bravi nel secondo tempo a sfruttare l’uomo in più, cosa che nel primo tempo non abbiamo fatto”.
Ha rispolverato Paredes e Saelemaekers…
“Avevo bisogno di un filtro davanti alla difesa e di due mezzali che facessero da incursori. Ho chiesto a Cristante e Koné di andare vicino agli attaccanti tra le linee. Con Paredes avevamo bisogno di gestire la palla, sapevamo che il Milan non ci veniva a prendere alto, quindi potevamo far girare palla e imbucare le punte o le mezzali. Saelemaekers lo avevo visto bene già a Bergamo, contro la sua ex qualcosa era giusto dargli qualcosa, infatti ha fatto una bellissima partita”.
La serata più bella della sua carriera?
“Sicuramente quello che ho vissuto qua a Roma, con la Sud e tutto lo Stadio. Come ho detto prima forse ancora ho l’adrenalina dentro, me la godrò nei prossimi giorni quando rivedrò le immagini. Voglio rivedere come è stata la mia carriera, datemi ancora 7 giorni o 4, non so quando giocheremo”.
La prossima partita sarà la sua 501,e sul codice fiscale dei romani c’è scritto H501.
«Non me ne frega niente (ride, ndr)».
Qual è il segreto della sua gestione?
«Io cerco sempre di entrare in sintonia con la squadra, di creare un feeling. Credo molto, pur parlando poco, nel dialogo, nella lealtà e nel rispetto reciproco. Quando qualcuno mi fa notare questo, non so cosa rispondere. Io sono semplicemente me stesso. Parlo chiaramente in faccia, non ho paura di dire le cose quando sento che è il momento giusto per farlo. Non ho mai rimproverato un mio giocatore pubblicamente, non gli ho mai dato la colpa per far notare un errore. Si lavora sull’errore per migliorare, punto. È questo un segreto? Non lo so. Io cerco soltanto di tirare fuori il meglio da tutti. Cerco che i miei giocatori vengano ad allenarsi con il sorriso sulle labbra. Poi, certo, si lavora seriamente e duramente. Ma con voglia. Ci si diverte, tra virgolette. Non si deve venire al campo con noia o malumore. Questo sono io, sono stato così fin dall’inizio della mia carriera da allenatore. Non sono stato un grande calciatore, ero un giocatore normale. Ho militato per otto anni in una squadra che ha lottato, che è salita e scesa. Non ero al livello dei miei giocatori, quindi mi sono sempre immedesimato in loro. Non mi sono mai dimenticato com’ero io e com’erano i miei compagni. E questo mi ha aiutato a rapportarmi con i giocatori in una certa maniera».
Le mancheranno tutte queste emozioni?
«Mi mancheranno, ma credo che sia giusto dire basta, anche per il bene della Roma. Potrei restare, sì, ma no, c’è bisogno di un altro allenatore che prenda in mano questa squadra, altrimenti si rischierebbe di perdere un anno. E io questo non lo voglio, per la mia Roma, da tifoso».
RANIERI A CANALE YOUTUBE ROMA
"Una vittoria importantissima, volevamo vincere, era l'ultima in casa. Avevamo iniziato molto bene, poi con l'espulsione ci siamo adagiati e loro sono pervenuti al pareggio. Meno male che nel secondo tempo le cose sono migliorate notevolmente".
Le emozioni sull'omaggio finale della gente.

"E' bellissimo essere omaggiati così, è qualcosa di grande e magnifico e li ringrazio tutti. Come ho detto in mezzo al campo, 60 anni fa ero io in Curva Sud, anche più piccolo, bello e ti fa venire la pelle d'oca. Bello ed emozionante".