Rispetto all'ultima partita era importante avere alcune caratteristiche che sono state fondamentali per noi. Siamo stati ancora una volta una squadra molto forte, reagendo a ogni pallone perso e con un grande desiderio di raggiungere la porta avversaria, e rendersi conto che a volte questo è difficile per l'avversario. Abbiamo mostrato un buon mix tra quello che è il calcio più connesso e il calcio più verticale, più in profondità. Il rapporto tra Otávio, Marega, Corona e Soares davanti, con il senso posizionale del nostro secondo mediano, sia in fase difensiva che offensiva, ha dato un gioco di altissima qualità. Ciò è dovuto principalmente ai giocatori, che hanno interpretato in pieno ciò che volevamo e che avevamo preparato per la gara. Ho detto, nella conferenza, ai miei giocatori, che Roma potrebbe cambiare qualcosa nella struttura di base della squadra. Conoscendo il calcio italiano e il momento che la Roma sta attraversando, ho capito che potevano cambiare qualcosa e fare quello che hanno già fatto quest'anno, che era giocare con tre centrali".

L'assenza di Brahimi?
"Nell'ultima partita avevo escluso altri giocatori. Siamo un gruppo che ha qualità e la prossima volta forse inserirò Brahimi. Tutti sono disponibili, tutti vogliono giocare, c'è una sana competitività in tutti i reparti ed è questo ciò che rende forte il nostro gruppo".

L'intelligenza nel campo
"È stata una prova di grande maturità, di grande tranquillità, per realizzare che tutto il nostro gruppo è forte, consapevole del fatto che ci vuole intelligenza nel gioco e capire quello che il gioco richiede. Abbiamo commesso alcuni errori senza palla, che abbiamo ovviamente analizzato e corretto, e oggi la mia squadra ha giocato quasi alla perfezione. Ora dobbiamo pensare al Feirense di domenica. Vogliamo, alla fine della partita, tornare al primo posto, anche se uno dei nostri rivali ha una partita in meno. Vogliamo tornare avanti di nuovo. "