SKY SPORT - Torna a parlare Nicolò Zaniolo. Il centrocampista della Roma ha rilasciato un'intervista all'emittente satellitare, parlando del suo recupero, del periodo di quarantena e del suo legame con i giallorossi. Queste le sue parole:
Innanzitutto come va?
"Va molto bene, ogni giorno miglioro sempre di più. La mia vita quotidiana è cambiata poco, prima mi allenavo al campo ora a casa. Il ginocchio risponde bene"
Hai reagito con grande forza, come sono stati i primi giorni?
"I primi due o tre giorni facevo fatica anche a parlare, è stata una doccia fredda. Ho subito capito la gravità dell'infortunio. Nei giorni successivi ho metabolizzato, facevo il conto alla rovescia per tornare in campo, continuando a fare quello che mi chiedevano"
Dal professor Mariani. Ciao Nicolò, so che stai bene, i medici della Roma mi dicono ottime cose sulle tue condizioni. Sei riuscito a far spostare i campionati per giocare le ultime partite (ride, ndr), quindi ti voglio vedere presto...
"Devo ringraziarlo, mi ricordo dopo Roma-Juve quando mi disse che il ginocchio era rotto avevo gli occhi pieni di lacrime. Lui mi ha sempre incoraggiato e lo devo ringraziare, se tutto va bene è anche grazie a lui"
Hai rivisto quella partita?
"Mi vengono ancora i brividi, mi ricordo quando casco a terra. È stata una delle situazioni più brutte della mia vita, non lo auguro a nessuno"
E’ possibile pensare a Zaniolo in campo alla ripresa degli allenamenti?
"Siamo al terzo mese e non so bene le dinamiche. Sono dell’idea che è sempre meglio un giorno in più che uno in meno. Ora penso a stabilizzare il ginocchio al 100%, poi se c’è la possibilità sono il primo a voler concludere il campionato con la mia squadra".
Che insegnamento hai tratto?
"Tante cose, i compagni me lo dicevano. L'infortunio ti fa crescere, ora sto curando ogni minimo particolare per tornare più forte di prima. L'infortunio mi ha insegnato a lavorare sui dettagli, prima non lo facevo"
Hai ricevuto anche il messaggio di Modric?
"Si, ci eravamo affrontanti l'anno scorso e quest'estate, gli chiesi la maglietta. Mi ha scritto, e per me è stato un grande riconoscimento"
Sull'esordio al Bernabeu?
"Ricordo ancora la riunione tecnica, il mister mi chiese 'Sei pronto a giocare?'. Risposi 'Si'. Un giorno che ricordo benissimo, ogni palla toccata. Non lo scorderò mai"
Sapevi di giocare?
"No, non pensavo nemmeno di partire per Madrid. Il mister non me lo fece capire, mi convocò e me lo disse alla riunione tecnica"
Messaggio da Di Francesco. Ciao Nic, un abbraccio. Tornerai più forte di prima...
"Il mister mi ha inserito tra i grandi, mi ha fatto capire come funzionava uno spogliatoi e il lavoro settimanale. Devo tanto a lui come a mister Mancini, che mi convocò senza aver fatto una partita. Quando mi chiamò non ci credevo, guardavo Sky Sport e pensavo ci fosse un errore vedendo i convocati, non avevo fatto ancora niente. Il primo giorno a Coverciano sembravo un bambino al parco giochi"
C’è stato un periodo in cui hai pensato di non farcela?
"Venivo da 6-7 anni con la Fiorentina, conoscevo tutti ed è stata una batosta incredibile quando mi hanno scartato. Sono andato all’Entella avvicinandomi a casa, ma anche lì faticavo. Mi sono messo a piangere e mi sono sfogato con mio papà che mi disse di fare un’ultima settimana a mille. Da quella settimana è cominciato tutto e devo ringraziare anche lui."
Come hai vissuto la trattativa che ti ha portato a Roma?
"Avevo finito il mio percorso in Primavera con l'Inter, volevo giocare con i grandi ma non mi aspettavo la chiamato di una squadra blasonata come la Roma. È stato tutto casuale, me lo disse mio padre mentre ero in giro con gli amici. Non avrei mai pensato di trovare tutto questo qui"
Come vivi la città?
"La città è fantastica, in grado di amarti e che vive di calcio, Ho trovato persone fantastiche, anche la fidanzata, devo tutto a Roma"
Non ti sei mai sentito di passaggio a Roma...
"Faccio un esempio: dopo l'infortunio a Villa Stuart c'erano tantissimi tifosi, ho ricevuto tanti messaggi. C'è un ragazzo che ogni giorno mi scrive il conto alla rovescia per rientrare. Sono piccole cose che ti fanno capire tanto, la gente fa tantissimo per tenermi su"
Per te chi è Totti? Ti piacerebbe diventare una bandiera della Roma?
"Totti è un simbolo, di Roma e della Roma. Come De Rossi. Simboli che difficilmente possono essere eguagliati. Mi piacerebbe diventare una bandiera, ma ora il mio obiettivo è tornare a giocare. Il mio intento è rimanere qui a lungo"
Hai chiesto la 10?
"Nono, la mia maglia è la 22 e ne sono felice"
Cosa è successo al ritiro con l'U21 insieme a Kean?
"Erano due-tre giorni che io e Moise facevamo ritardo alla riunione tecnica perchè magari giocavamo alla playstation e ce ne dimenticavamo. All'Europeo non stavo facendo bene, ero arrivato stanco e mi sono lasciato andare. Quell'episodio mi ha insegnato come comportarmi. Il mister Di Biagio giustamente scelse di lasciarci fuori. Una cosa che non succederà più. Le regole sono uguali per tutti ed è stato giusto così"
Com'è stato all'inizio il rapporto con Fonseca?
"Ero reduce dall'Europeo e sono arrivato dopo. Col mister fin da subito ho avuto il giusto feeling. Mi diceva dove migliorare e lo seguivo, Lui è una persona fantastica, un mister preparato"
Com’è stato vedere la Roma da fuori? Cosa è mancato alla squadra ultimamente?
"Per me è mancato il coraggio in campo di far la giocata. Magari facevamo la cosa più semplice e le partite diventavano prevedibili. Poi ci siamo ripresi e a Cagliari abbiamo fatto una grande partita".
Qual'è il tuo ruolo ideale?
"Non avevo mai fatto l'esterno destro, e devo dire che mi trovo bene. Sono sempre davanti alla porta e nelle condizioni di saltare l'uomo. Mi piace fare anche la mezz'ala e il trequarti, ma desso preferisco esterno destro"
Tu vivi a casa di Totti, con la fidanzata e con la mamma. Come passi il tempo?
"Mi alzo un po' più tardi, così le giornate sono meno lunghe. Mangio subito e faccio allenamento, Poi faccio due chiacchiere con la fidanza e con mia mamma e alla sera mi guardo qualche film e gioco alla playstation. In questo momento in casa sono leggermente insopportabile, faccio arrabbiare sia la mamma che la fidanzata"
In questo momento difficile la Roma si sta distinguendo, Un motivo d'orgoglio per te?
"Certo, queste sono iniziative fondamentali, sono orgoglioso di farne parte. La salute viene prima di tutto, sono felice di far parte di questa società, ringrazio anche i tifosi che hanno donato. Spero di far parte di questa società ancora per molto"