
Questa sera lo 'Stadio Olimpico' farà da proscenio all'ennesima sfida degli ultimi anni tra Roma e Inter, che si sfideranno per alzare la 'Coppa Italia', il primo trofeo stagionale. Per presentare la partita, Calciomercato.it è intervenuto Ottavio Bianchi, ex allenatore di Roma e Inter e vincitore di una Coppa Italia con la squadre giallorossa nel 1991. "Mi auguro che si parli solamente di calcio e che le due squadre offrano un bellissimo spettacolo
Passando agli aspetti del campo, Ottavio Bianchi prevede una sfida molto aperta. "Non mi piace parlare dei personaggi Mourinho e Ranieri e commentare le loro dichiarazioni, ma vedere la loro mano sul campo. L'Inter ha raggiunto la sua dimensione, acquisendo una grande maturità. Basta fare un esempio: nel giorne di qualificazione di Champions i nerazzurri hanno peccato di presunzione, andando ad attaccare il Barcellona in zone sbagliate; in semifinale hanno imparato la lezione, optando per un gioco. che possiamo chiamare 'tradizionale', fatto di contropiede, ma che ha dato i suoi frutti. E' una squadra molto difficile da battere". La Roma ha già centrato l'impresa in campionato. "La Roma, a parte lo scivolone di Livorno che secondo me è stato determinante, è tornata a giocare il suo calcio. Un gioco che comporta un grande dispendio energetico, nel quale devono funzionare bene tutti i meccanismi, a differenza dell' Inter, dove se non va bene un giocatore, ce n'è un altro pronto a rimediare. I giallorossi puntanto sugli inserimenti senza palla al momento giusto. Mi aspetto una sfida apertissima, mi auguro senza nervosismi".
Per concludere, un ricordo del trionfo del 1991 con la Roma. "Mi fa piacere ricordare la famiglia Viola. Io andai alla Roma per l'ingegner Dino Viola, che è venuto a mancare pochi mesi prima della finale contro la Sampdoria (il 19 gennaio del 1991, ndr). All'inizio della stagione, il presidente mi chiese una stagione di transizione, da metà classifica in campionato. Invece raggiungemmo due finali, anche quella in Coppa Uefa contro l'Inter. Quando vincemmo la Coppa Italia pensai: 'Se ci fosse ancora l'ingegnere, sarebbe molto felice per questa vittoria'. Mi piace questo ricordo, il resto fa parte della nostra professione".