Conferenza stampa, Sarri: "Il derby si gioca per vincere. Castellanos recuperabile, Rovella da valutare"

20/09/2025 alle 15:21.
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Domani alle ore 12:30 andrà in scena l'attesissimo Derby della Capitale tra Lazio e Roma, valido per la quarta giornata di Serie A. Alla vigilia della stracittadina Maurizio Sarri, tecnico della formazione biancoceleste, è intervenuto in conferenza stampa per rispondere alle domande dei cronisti. Ecco le sue dichiarazioni.

Quali sono le sue emozioni? Come sta la squadra?
"Le emozioni devono rimanere le stesse: è una partita particolare, estremamente sentita. Penso che queste siano tra le partite più sentite in Europa, uno dei derby più intensi e seguiti al mondo. Quindi, per forza di cose, le emozioni, così come il livello di adrenalina, sono molto alte. Gli acciaccati non lo so: Castellanos è più avanti e sembra recuperabile, Rovella lo valutiamo oggi. Per il resto gli altri infortunati sono sempre fuori. Per quanto riguarda Patric, ieri ha fatto una parte dell’allenamento con la squadra, quindi potrebbe essere in panchina ma in un ruolo più simbolico che effettivo".

Dele-Bashiru come sta?
"Ha avuto un problemino e ha fatto un controllo che è risultato negativo. Oggi si dovrebbe allenare e dovrebbe essere dentro".

Sacchi dice che fisicamente la Roma è più avanti...
"Le squadre di Gasperini sono sempre fisiche e aggressive e creano notevoli difficoltà, quindi è una valutazione abbastanza corretta. E' chiaro che bisognerebbe essere su altissimi livelli tecnici per mandare a vuoto questo livello d'aggressività".

La Roma secondo lei è favorito?
"Non mi importa niente, il derby è una partita fra due popoli che dal punto di vista sportivo si odiano. Quindi io voglio solo che la mia squadra, favorita o non favorita, vada dentro e lotti per il proprio popolo. Poi chi è favorito non mi interessa, noi dobbiamo lottare per il nostro popolo per 95/100 minuti a 35 gradi".

Cosa chiede in particolare alla sua squadra?
"Domenica abbiamo giocato contro un blocco difensivo basso, ma siamo entrati poco dentro. È chiaro che così fai fatica a diventare estremamente pericoloso. La partita ha dato la sensazione di essere sempre sotto controllo, ma allo stesso tempo sembra che la squadra faccia il compitino invece di cercare di vincere ogni duello. Bisogna avere più coraggio nelle scelte e rendersi conto delle nostre caratteristiche. Noi siamo una squadra che deve attaccare gli spazi e non stare a palleggiare in una zona di campo troppo ampia. Stiamo lavorando su questo".

Che differenza c'è tra preparare il derby rispetto alle altre gare?
"La differenza è emozionale e motivazionale e questo si riflette chiaramente in un livello di attenzione superiore da parte di tutti i giocatori. Queste partite hanno una componente motivazionale e emotiva che, secondo me, è superiore a quella di tante altre".

Come sta approcciando il derby? Si ricorda quello perso? Invidia Gasperini che è solamente al primo?
"L'inconsapevolezza, appena entri in campo prima del fischio d'inizio, diventa consapevolezza e quella è un'altra storia.  Mi ricordo questo disagio emotivo nei giorni successivi al derby perso, questa tristezza infinita che mi entra addosso e che ti fa capire cosa significa il derby. E' quasi una vergogna tornare al centro sportivo ed è questo il mio stato d'animo. Ieri ne parlavo anche con i giocatori, perché questo è il derby. È una partita in cui se non fai tutto quello che devi fare, rischi di deludere un po'. E se succede te lo senti addosso in maniera pesante. Questo deve essere stampato nei nostri cervelli e nei nostri cuori. E da questo punto di vista non dobbiamo sbagliare niente. Qual è l'importanza di un derby se non per vincere? Io penso che il derby si giochi per vincere".

Pedro sarà titolare oppure un'arma a gara in corso?
"La partita la giocherà, non so se in parte o se dall'inizio, ancora non abbiamo deciso. C'è da valutare cosa ci rimane a disposizione per poter eventualmente cambiare la partita, ci sono tante cose da considerare. Però sicuramente su Pedro ci facciamo grande affidamento. Un giocatore così è importante, ha sempre fatto prestazioni significative. Ci facciamo affidamento, poi vediamo quando".

Che ne pensa dell'orario delle 12:30? Lei e Gasperini siete valori aggiunti delle due squadre?
"Se dipendesse solo da noi, gli ultimi 20 campionati li avremmo vinti io e Gasperini ma non è così. Ci conosciamo da più di 20 anni e in tutto questo arco di tempo è cresciuto. Rispetto profondamente la valutazione che ho di lui come uomo e come persona. Giocare contro, invece che dividerci, ci ha accomunato. E' un grande allenatore, una persona che rispetto profondamente e che sicuramente in questa stagione alla Roma darà tanto. Ma domani è il derby, domani siamo parecchio contro".

Il derby può accendere la Lazio?
"Finora abbiamo fatto una bruttissima partita a Como e una buona partita contro il Verona. Contro il Sassuolo la squadra è stata corta, compatta e ordinata, abbiamo fatto una buona partita dal punto di vista tattico. Se mi chiedi l'interpretazione della gara, ti dico che ci è mancato qualcosa a livello di continuità di pressione e in fase difensiva e offensiva. Qualcosa abbiamo sbagliato".

Le sue emozioni sono le stesse della prima esperienza alla Lazio?
"Forse di più, perché il tempo ti fa affezionare e amare sempre di più l'ambiente e la squadra. Quest'anno lo sento maggiormente sulle spalle, quindi l'intensità dell'emotività è la stessa e forse anche di più".

Lei sembra non aver le idee chiare...
"Io ho le idee chiarissime. Non si dà uguaglianza a certi momenti delle partite, ma la squadra è molto ordinata, corta e compatta. L'obiettivo primario per la società era cercare di dare maggiore solidità a questa squadra. Poi c'è bisogno di tirare fuori la qualità. Non la stiamo tirando fuori per motivi tattici o perché non abbiamo le carte in regola, ma tra qualche mese avremo le idee più chiare".

Modric è un leader, mentre Pedro...
"Sono due ruoli diversi... Per Pedro l'intensità conta molto di più e stiamo cercando di preservarlo senza rischiare. Inoltre Pedro ha avuto una tendinite bilaterale e gli abbiamo fatto fare una settimana di riposo nel momento della sosta delle nazionali. Quindi è una gestione che prende in considerazione diverse cose".

Su cosa è più forte la Lazio rispetto alla Roma? Cosa vuol vedere dalla sua squadra domani?
"Voglio vedere da parte della squadra il lavoro sul campo che, in questo momento, non riusciamo a trasportare pienamente in partita. È tanto ed è fatto anche abbastanza bene. Questa è l'unica squadra che ho allenato che mi lascia la sensazione di avere più ritmo e più intensità in allenamento che in partita. Quindi vuol dire che ancora qualcosa ci sta frenando. Domani dobbiamo essere più forti caratterialmente".

Come cambia la preparazione giocando alle 12:30?
"Io penso che l'orario sia pesante per noi e per loro, ma l'orario di domani non è una sconfitta della Lazio o della Roma bensì del calcio e delle istituzioni. Se chi deve mantenere l'ordine pubblico prende queste decisioni... Comunque non ce ne deve importare niente. Se c'è una partita per cui vale la pena soffrire il caldo, è questa".

Come vede Zaccagni?
"Sta crescendo piano piano, è chiaro che anche lui ha fatto l'estate con l'intervento, quindi le difficoltà iniziali erano inevitabili, però sta crescendo. A livello di maturità, come uomo, mi sembra cresciuto e potrebbe diventare un capitano importante".

Cosa ha ritrovato nella tifoseria laziale?
"Nella stragrande maggioranza i tifosi della Lazio sono persone molto pazienti. Poi ci può essere una frangia più piccola, ma nella stragrande maggioranza è così. Li accomuna un amore smisurato per questa maglia, un amore che io in tanti anni di carriera ho visto solo qui e a Napoli. E questo è il motivo per cui ti dico che da fuori è difficile capire, ma quando ci sei dentro lo impari. Vedi proprio un attaccamento, un amore viscerale verso questa maglia. Questo è importantissimo e sarebbe fondamentale riuscire a trasmettere ai giocatori questo senso di appartenenza. Nel calcio attuale non è qualcosa di estremamente semplice, però sarebbe molto importante e gradito".

Rovella come sta? Isaksen e Vecino invece?
"Tra mezz'ora valuterà se Rovella ce la può fare o no. Ieri ha fatto solo una piccola parte dell'allenamento con la squadra perché aveva ancora un po' di dolore, oggi lo valutiamo. Vecino è ancora in mano all'area medica, sta facendo degli allenamenti differenziati e io spero che la prossima settimana ritorni perlomeno a disposizione per cominciare ad allenarsi con noi. Isaksen è un ragazzo che si sta allenando da poco, aveva una caviglia gonfia ed era malato. Per farlo tornare in grande condizione non è un percorso istantaneo".

Dele-Bashiru sarà titolare?
“Non lo so, vediamo. Non mi sono mai lamentato degli assenti, se non gioca uno gioca un altro”.

Dobbiamo aspettarci una gara giocata a viso aperto o più lenta?
“Forse un gioco più lento potrebbe dipendere dalle temperature e dall’evoluzione del match. Bisogna prepararsi a tutti e due gli eventi perché determineranno poi la via che la partita può prendere”.