Conferenza stampa, DE ROSSI: "Rispetto per l'Inter ma anche spavalderia perché siamo la Roma e giochiamo davanti a 65mila tifosi: straconvinto di poterli battere. Losi? Distrazione grave" (FOTO e VIDEO)

09/02/2024 alle 10:09.
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Domani la Roma ospiterà l'Inter all'Olimpico (calcio d'inizio alle 18) per la 24a giornata di Serie A. Sarà la quarta gara con Daniele De Rossi in panchina dopo le vittorie ottenute con Verona, Salernitana e la scorsa settimana col Cagliari. L'allenatore giallorosso torna a parlare in conferenza stampa, alla vigilia della sfida coi nerazzurri:

Con quale proposta e con quale coraggio state preparando questa partita?
"Il coraggio che devono avere i giocatori forti. Coraggio, intelligenza e conoscenza anche di chi andiamo ad affrontare. Ogni squadra al mondo è battibile, anche l'Inter che è la squadra più forte del campionato a detta di tutti. Si alza il livello, si alza l'attenzione, cambia la metodologia di preparazione alla gara perché affrontiamo una squadra abituata ad avere il dominio del gioco. Dobbiamo sapere che ci sono cose che possono dargli fastidio"

Cos'è successo per l'assenza al funerale di Losi? Da parte sua e in generale sulla Roma...
"Io ti posso dire da parte mia. Non l'ho chiesto, non ho chiesto la data, il luogo...La partita, il post partita, mi ero distratto ed è un errore grave di cui mi pento. Mi dà fastidio non essere andato a salutarlo, non per una questione di ruolo, di protocollo ma per il rapporto che c'era tra me e lui. So che rapporto c'era con lui, suo figlio è molto simile a lui e la sua risposta me l'ha fatto capire. Sa benissimo che rapporto c'era, mi dispiace tanto non averlo salutato, la distrazione è grave per il rapporto che avevamo. Ho letto un po' di ricostruzioni particolari, io non ero impegnato, non ho fatto niente tutto il giorno, ho aperto un post su un social di Matteo De Rose e ho visto le foto del funerale e ho detto 'non ci credo'... Penso che la cosa più importante fosse spiegare a Roberto Losi, sono stato disattento, ho chiesto scusa e credo debba finire lì"

Che partita ti aspetti da Lukaku?
"Cerco di scindere l'aspetto emotivo da quello calcistico. A me basterebbe che facesse la stessa partita fatta col Cagliari, è piaciuto tantissimo. Ha giocato per la squadra e ha tirato 5-6-7 volte in porta e se Romelu calcerà così tanto farà tantissimi gol. Poi non è più un ragazzo di vent'anni, saprà gestire l'emozione. A volte le prestazioni negative dipendono semplicemente dal fatto di giocare contro una squadra forte"

La squadra fa fatica con le big, ha vinto soltanto col Napoli. Da cosa dipende? Dall'approccio, dalla casualità...
"La casualità non esiste nel calcio, però mi stai chiedendo di commentare qualcosa di quando non ero allenatore e io le ho viste da fuori come te, da tifoso, da osservatore. Vediamo come andiamo domani e vedremo se ci saranno queste problematiche...Sappiamo che ci sono livelli in campo che a volte parlano: l'Inter è tanto forte, il Milan secondo me è tanto forte, la Juventus sta tornando tanto forte. Sto cercando di far partire un percorso, non so quanto durerà, che dia la consapevolezza che siamo tornati la squadra che queste partite qui le vince. Problema di testa? Parliamo di giocatori che hanno giocato col Manchester, chi ha vinto la Coppa America al Maracanà contro il Brasile, un Europeo in casa dell'Inghilterra...è che queste squadre grandi hanno giocatori forti come te e a volte il braccio di ferro puoi perderlo. Non credo abbiano problemi nella testa questi giocatori, altrimenti non avrebbero fatto la carriera che hanno fatto"

Ha un ricordo delle sfide con l'Inter?
"Ci sono stati anni in cui era una lotta a due per Scudetto e Coppa Italia, era una sfida bella sentita e calda ma tra noi giocatori in campo c'è sempre stato rispetto. Mi dispiace un po' aver già giocato fuori casa con Milan e Inter perché non potrò tornare a San Siro che per me è lo stadio più emozionante, escluso il nostro di casa. Credo sarà una sfida altrettanto bella e il nostro obiettivo è tornare presto a giocarle punto a punto"

I ritorni di Smalling e Sanches, che era definito "fondamentale".
"È fondamentale come tutti gli altri, stanno accorciando le differenze coi compagni perché si sono allenati con noi veramente poco. La testa, l'atteggiamento e anche la condizione sta tornando. Ancora non li ho visti tanto sul campo ma sono convinto saranno tanto importanti"

Nella preparazione della partita il rispetto sia un canone ma non va scavalcato il confine verso la sottomissione psicologica. Una tua valutazione su El Shaarawy che è tornato centrale con te
"Rispetto ma un po' di spocchia sempre, di spavalderia perché non siamo gli ultimi arrivati, siamo la Roma, stiamo a casa nostra e con 65mila spettatori, se porti troppo rispetto quello diventa paura e la paura fa perdere le partite. Ci deve essere una cosa intelligente sia tatticamente, strategicamente e come approccio alla partita. Essere consapevoli che ci saranno momenti in cui ci potranno schiacciare per 5-10-15 minuti è da persone mature, accettarlo e farli diventare 30-40-50-60 minuti sarebbe consegnarci e regalargli la vittoria. Noi possiamo vincere, il Sassuolo ha battuto l'Inter. Nel lungo hanno dimostrato che non siamo capaci di tenere il loro passo, i numeri stanno lì per quello. Nella partita singola sono straconvinto che possiamo vincere. Stephan lo conosco da tantissimi anni, sta avendo un'evoluzione mentale veramente importante. È un ragazzo che prima era buono, morbido, faceva pochi contrasti, ora è diventato giocatore vero, quando vedevo la Roma da fuori avevo la sensazione che entrando potesse fare qualcosaè un giocatore che mi piace molto come mi piace Nicola Zalewski che è entrato benissimo col Cagliari. Sono loro i nostri due esterni alti a sinistra. Dirti se gioca non posso, altrimenti capisci la formazione"

Sarà la prima settimana in cui giocherai 3 volte visto l'impegno col Feyenoord. Ci saranno accorgimenti in questo senso?
"Non facciamo valutazioni su chi giocherà domani o col Feyenoord"

Abbiamo letto "il predestinato", all'inizio invece eri "una scommessa". Chi si sente De Rossi?
"Ho letto "predestinato" già due anni fa e poi dopo l'esonero alla Spal nessuno lo pensava più. Per me non esistono i predestinati, sono arrivato qui un po' per caso, nel posto dove vorrei passare tutta la mia carriera"

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