Capitolo Nicolò Zaniolo: ne ha parlato diffusamente in conferenza stampa, alla vigilia di Roma-Napoli, José Mourinho. "Penso che Zaniolo sia ancora in un momento della sua carriera in cui deve crescere, migliorare, capire il gioco e migliorare la sua interpretazione. In questo senso penso che quando sei un giocatore più offensivo, sei di solito più istintivo. Quando giochi a centrocampo o trequartista o mezza punta, devi essere più cerebrale, capire il gioco meglio, capire che non si può rischiare e perdere la palla in quella zona del campo. Quello che veramente mi piace di Nicolò è accaduto anche con la Sampdoria, dove dimostra una crescita dal punto di vista emotivo. Di solito quando non inizia la partita è un giocatore triste e più individualista, che pensa più a lui e meno alla squadra. Con la Samp parte dalla panchina solo con un'idea in testa: sono un giocatore di squadra, voglio che la squadra vinca, voglio aiutarla a vincere e capisco l'interpretazione della gara del mister che ha pensato che partendo dalla partita avrei potuto vincerla. Ho visto un giocatore di grande maturità. Questa è una fase di crescita che mi piace tanto".
"Non so se arriverà la domanda, ma anticipo: tre partite di squalifica sono allucinanti, non capisco... - ha aggiunto il tecnico giallorosso commentando la notizia della squalifica di Zaniolo in Europa League - Anche il rosso poteva essere perfettamente giallo. Se l'assistente ha deciso rosso, una partita di squalifica è già una punizione importante. Posso capire tre partite se vedo 5-6 partite di squalifica per un giocatore che fa un'aggressione. Mi sembra troppo. Su questo ragazzo mi sembra tutto troppo. In questo caso devo difenderlo adesso che è uscito il comunicato dell'Uefa. Non sono contento perché non ho questo giocatore a disposizione per due partite decisive, ma sono più triste per il giocatore e per il suo feeling. Ma questa è l'Uefa, domani è un'altra storia".