Alla vigilia di Roma-Cagliari, parla Rolando Maran, allenatore dei sardi che domani saranno ospiti all'Olimpico per la sfida delle 18. "Quella di domani non è una partita semplice, troveremo una Roma che ci metterà in difficoltà. Serviranno cura dei dettagli e personalità" dice il tecnico in conferenza stampa.
Continua il tecnico analizzando la squadra giallorossa: "Mi auguro che a Roma abbiano ragione di essere preoccupati, vogliamo raggiungere la matematica salvezza e migliorare la nostra classifica, per noi e per i tifosi. Out Castro e klavan, Faragò squalificato e Cerri ha la febbre ma è convocato. Da questo momento tutti possono giocare, già domenica nonostante le assenze, chi è sceso in campo ha dimostrato di stare bene e la prova è che non c'è stata differenza nella prestazione".
Una Roma impegnata nella corsa al 4° posto: "Troveremo la Roma che sta lottando per un obiettivo, è una squadra che sta bene e viene da una serie positiva. Serviranno personalità e impatto fisico. La Roma è una squadra che non ti fa giocare, tiene il baricentro alto. Rispettiamo l'avversario ma sappiamo che se mettiamo in campo le nostre qualità possiamo fare risultato e questa è la strada che dobbiamo seguire".
Rispetto all'andata, la Roma ha cambiato allenatore: "Ranieri e di Francesco sono due grandissimi allenatori, non è bello fare paragoni. La Roma di adesso concede davvero poco. La gara di andata ci insegna che la partita non è finita fino al 90', quella è stata una partita con decisioni strane ma l'abbiamo acciuffata con pieno merito".
Sugli obiettivi nel finale di stagione del Cagliari: "Il Presidente ha parlato molto bene, al momento siamo decimi e fare male vorrebbe dire 'retrocedere' di posizioni. L'importante è che non dimentichiamo quanto di buono abbiamo già fatto e l'obiettivo è mantenere la posizione attuale. Faragò è cresciuto tanto ed è molto utile, ma sono sicuro che chi lo sostituirà lo farà bene. Chi lo sostituirà? Ci sono Padoin e Deiola, ma non solo loro. Anche Oliva? Voglio prendermi il tempo per pensarci ma, ripeto, fa fatica a fare la mezzala per le sue caratteristiche ma viene da un altro tipo di calcio e deve capire i meccanismi. Non è strano che giocatori che arrivano così da lontano ora non giochino".