Walter Mazzarri, allenatore del Torino, è intervenuto in conferenza stampa alla viglia del match con la Roma in programma domani alle 18.00. Queste le sue parole:
Che partita si aspetta domani?
“La Roma è fortissima, soprattutto a centrocampo hanno fatto operazioni strabilianti. Erano già forti l’anno scorso, con Di Francesco che li ha portati a fare bene in campionato e in Champions, e si sono ulteriormente rinforzati. Hanno fatto amichevoli internazionali e stanno bene. Domani c’è la variabile del minutaggio perchè alcuni giocatori non sono abituati a fare novanta minuti; vista la forza della Roma, noi dovremo essere bravi a tirare fuori il meglio ed essere perfetti”.
L’opportunità di giocare in un week-end segnato dai funerali di stato delle vittime dei fatti di Genova?
“Mi adeguo alle scelte della Lega anche se secondo me sarebbe stato giusto che non giocasse nessuno. Quindi col dolore nel cuore giocheremo. Colgo l’occasione per fare sentite condoglianze ai familiari delle vittime”.
Un suo parere sul mercato?
“Noi siamo qui per presentare la partita di domani con la Roma. Un allenatore serio come penso di essere deve pensare a tirare fuori tutto il meglio dai giocatori a disposizione. Credo in quello che faccio quindi cerco di parlare solo della partita. Se poi costretto dalle vostre domande devo parlare di mercato, dico: Zaza ad esempio non l’ho ancora visto. So già le domande che mi farete, sulla loro possibilità di intergrarsi nel mio modulo eccetera. Voi avete capito che abbiamo lavorato un mese e mezzo, ora si devono inserire dei giocatori nuovi. Quando parlerò di loro, lo voglio fare con cognizione di causa, avendoli allenati”.
Ma Mazzarri è soddisfatto del mercato?
“Credo nel lavoro e nell’organizzazione. Ho dato indicazioni sul numero dei giocatori che è giusto avere a disposizione se facciamo solo due competizioni. In carriera quando ho avuto una rosa ben assortita numericamente sono riuscito a fare rendere i giocatori al 110%. Per un allenatore è fondamentale. La rosa è ampissima, c’è ancora il mercato aperto in alcune nazioni. Siamo tanti. Anche l’anno scorso si parlava di grande qualità. Se i ragazzi saranno tutti coinvolti e accetteranno le scelte si potrà fare bene. Punto. Sbilanciarmi su altri discorsi in questo momento non mi piace”.
I giocatori che sono arrivati ieri possono essere subito messi in campo?
“Ho detto a Pondrelli che Zaza deve fare i test atletici per capire in che condizioni è arrivato. Sicuramente ho 30 giocatori in rosa, per sceglierne 11 devo conoscerli al meglio, e sapere tutto su di loro, per essere onesto con società e tifosi”.
Che Roma si aspetta domani?
“Hanno una qualità enorme, ma noi abbiamo anche coscienza della nostra forza. Dovremo far girare il pallone velocemente. Non posso dire i dettagli ma abbiamo lavorato e stiamo lavorando per mettere in difficoltà una squadra molto forte”.
Che cosa la intriga di più di questa squadra che si è formata?
“Io non sono uno che si intriga o meno. Io credo che da Bormio in poi abbiamo fatto un lavoro eccezionale. I giocatori nuovi che sono giovani hanno già iniziato a migliorare. I nuovissimi, quelli arrivati in questa settimana, ovviamente li conosco ma devo capire la loro condizione. Comunque da un mese e mezzo ho lavorato su determinati meccanismi di gioco. A Bormio ho lasciato le porte aperte e ho sentito commenti ottimistici. Tanti hanno capito che fare l’allenatore non vuol dire solo scegliere la formazione, ma istruire al meglio i giocatori per farli migliorare affinchè abbiano vantaggi quando giocano contro avversari. Credo nel lavoro e nell’organizzazione e credo in una squadra coesa. Infatti, visto che in certi reparti siamo tanti, spero che chi sarà escluso faccia il professionista e non faccia sentire al gruppo la sua insoddisfazione per non avere giocato”.
Il centrocampo non è corto numericamente?
“No, in difesa a centrocampo e sugli esterni siamo a posto dal punto di vista dell’assortimento. Davanti invece siamo in tantissimi”.
Gli uomini a disposizione?
“E’ da verificare il minutaggio degli uomini a disposizione. Chi partirà dall’inizio non deve chiedere il cambio nel secondo. Ansaldi ad esempio è arrivato due o tre giorni prima e sta un po’ meglio. Ma Ljajic e Niang hanno 20-30 minuti nelle gambe. Queste sono variabili che magari interessano solo a me, magari Di Francesco mi capisce. Io valuto tutto. In un’amichevole possono cambiarne dieci. Domani ho tre cambi. Se ne metto in campo undici e mi chiedono il cambio in quattro che faccio? Devo mettere dall’inizio gli undici che mi danno più garanzie dal punto di vista fisico. Il modulo? Non voglio dare vantaggi alla Roma ma con il Cosenza eravamo messi in modo leggermente diversi. Abbiamo due moduli su cui lavoriamo, noi partiremo in un modo e magari potremo cambiare a gara in corso”.
Succederà che chi giocherà a sinistra ha il piede destro. E’ un problema?
“Contano i movimenti degli uomini. Più duttili sono, più i giocatori mi piacciono. Berenguer ad esempio lo faccio spesso rientrare dentro il campo sul destro ma può anche andare a sinistra”.
Come sta Rincon?
“Lui è uno di quelli che stava meglio dal punto di vista dei novanta minuti. Non credo che due giorni fermo possano cambiare questo fatto. Sono altre le variabili da tenere in considerazione”.