La Lega Serie A proverà ad accelerare il processo di vendita dei diritti tv, la Lega B a risolvere una profonda spaccatura interna eleggendo il nuovo presidente. Tutto più o meno nelle stesse ore, al quarto e al secondo piano dello stesso palazzo di Milano. Quella di domani sara' una giornata campale in via Rosellini, in particolare per Claudio Lotito che, in veste di presidente della Lazio, alle 11 inizierà l'assemblea di serie A (la prima da commissario per il presidente della Figc Carlo Tavecchio) e un paio d'ore più tardi, da patron della Salernitana, potrebbe puntare a far mancare il numero legale (14 club su 22) in quella di B, con una mossa identica a quella degli avversari che due volte in due mesi hanno mandato all'aria il suo piano di essere eletto al vertice della categoria cadetta.
Sul fronte Serie A c'è da definire il bando dei diritti tv per il triennio 2018-21, aggiornato alla luce delle osservazioni di Agcom e Antitrust. I 20 club potrebbero deliberare in assemblea, ma nessuno lo assicura. L'obiettivo della Lega e dall'advisor Infront è pubblicarlo prima dell'apertura delle buste con le offerte per i diritti della Champions (dal 12 giugno), per evitare di scontare sui ricavi eventuali follie dei broadcaster nell'asta Uefa. Sul contenuto del bando bocche cucite: per quanto filtra, dovrebbe esserci una struttura mista, esclusive per piattaforma e per prodotto, con un'attenzione particolare al secondo format, che consentirebbe di massimizzare i ricavi. Per incassare di piu' sul mercato estero, si pensa - se ne parlera' domani - a Paolo Sorrentino, regista premio Oscar a cui la Lega Serie A e Infront hanno proposto di realizzare delle produzioni video che esaltino la bellezza del nostro calcio, da utilizzare per commercializzare i diritti tv internazionali.
L'assemblea della Lega B e' incerta, appesa al numero legale in bilico fino all'ultimo. Questa volta potrebbe farlo mancare il fronte guidato da Lotito, per boicottare la candidatura di Andrea Corradino, vicepresidente facente funzioni dopo le dimissioni di Abodi. Non è esclusa una terza via last minute. Lotito, secondo le ricostruzioni di alcuni dirigenti, potrebbe far saltare il tavolo e dopo i sei mesi di commissariamento contare sui voti di club retrocessi dalla A e promossi dalla Lega Pro per avere una maggioranza abbondante ed essere quindi eletto presidente della Lega B.
Un gradino piu' in basso lancia l'allarme il presidente della Lega Pro, Gabriele Gravina: "Se non cambiano le condizioni il prossimo campionato di Lega Pro non può partire - ha detto -. Domani in assemblea delibereremo che di fronte a mancati cambiamenti che sanino l'agguato sulla legge Melandri, con 5 milioni in meno alla Lega Pro, il campionato prossimo non comincia proprio, non ci sono i presupposti. Io non voglio essere il 'becchino' del calcio italiano, lo faccia Tavecchio".