"Nei confronti di Lotito non esistono le condizioni di decadenza dalle cariche sportive". Lo afferma il presidente della Figc, Giancarlo Abete, spiegando i contenuti del Consiglio Federale odierno dove, dopo aver completato i dovuti accertamenti giuridici e inviato al Coni le relative conclusioni, si e' chiarita la posizione del presidente della Lazio, Claudio Lotito, condannato in secondo grado per omessa alienazione delle partecipazioni societarie e in attesa di conoscere la determinazione della pena da parte della Corte d'Appello di Milano.
Spiegando che "la priorita' delle fonti fa riferimento al principio fondamentale dello statuto del Coni", Abete ha quindi chiarito che la carica di Lotito non decadra' in quanto "deve intendersi che l'articolo 22 bis delle Noif - il concetto del numero uno Figc -, mantiene validita' ma in relazione a sentenze con condanne superiori all'anno. In questo caso il problema non sussiste, perche' anche se venisse dato il massimo della pena per quel reato, saremmo al di sotto del minimo edittale previsto per la decadenza ed ineleggibilitò".
Il presidente della FIGC si è soffermato anche sulla scelta di candidare Roma e non Milano come una delle città che ospiteranno l'Europeo 2020: "Al di la' che Milano deve fare alcuni lavori, l'auspicio e' che possa avere la finale di Champions nel 2016", in parte puntualizzando quanto riferito dal presidente del Coni, Giovanni Malago', che a margine della Giunta di martedi' aveva annunciato la candidatura della capitale in quanto "c'erano problemi per Milano perche' lo stadio Olimpico e' l'unico impianto ad avere i requisiti richiesti dalla Uefa per questo genere di competizioni internazionali". La scelta di puntare su Roma e' arrivata "non solo perche' sara' l'Europeo 'delle capitali', ma anche perche' Roma e' stata una culla del Trattato Europeo e ha una valenza storica. Il prossimo passaggio sara' quello del 25 aprile con la presentazione del dossier" ha proseguito Abete.
(italpress)