Contratto calciatori, Abete: "Accordo entro domani o salta il primo turno". Beretta: "Non ci sono i margini per trattare". Tommasi: Senza firma non giochiamo"

25/08/2011 alle 13:20.

«Credo che sia chiaro che qualcuno vuole che ci si fermi: speriamo solo che serva a fare chiarezza in questo momento di confusione». Lo ha detto il presidente dell'Aic, Damiano Tommasi

 




Il presidente federale Gianacarlo Abete era arrivato in via Allegri pochi minuti prima, dopo aver incontrato questa mattina al Coni il presidente del comitato olimpico, Gianni Petrucci, per informarlo sugli sviluppi della vicenda del contratto collettivo dei calciatori. L'incontro, avvenuto nello studio di Petrucci, è durato poco meno di un'ora.

In consiglio per ora ci sono il presidente dell'Aia Nicchi e quello della Lega di B, Abodi. Alla riunione non parteciperà il presidente del Cagliari, Cellino, ieri dissidente rispetto al voto della sua Lega. «Il contributo di solidarietà è un pretesto - ha aggiunto Tommasi - i calciatori le tasse le hanno sempre pagate, non si sapeva come andare contro ad una categoria. Ai tifosi posso solo dire di pazientare un pò per l'inizio del campionato, noi vogliamo che inizi, ma se slitterà una giornata vorrà dire che ci sarà più tempo per prepararsi meglio» 

«Se ci sono spiragli bisogna chiedere all'Aic. La nostra posizione è chiara e gli emendamenti sono quelli. Abbiamo trattato per mesi, ora i margini per una trattativa non ci sono. O l'Aic firma che è disposta a pagare il contributo di solidarietà o niente». Maurizio Beretta non cambia la linea della Lega calcio di Serie A. Le posizioni sono chiare. «Se come dicono, sono disposti a pagare il contributo - spiega il numero uno della Lega- non vedo il motivo per cui non lo possano mettere nero su bianco. Anche il 7.2 è chiaro, gli allenatori devono poter gestire le proprie esigenze tecniche». Secondo Beretta nessun cambiamento delle cose. «Ieri non abbiamo cambiato le carte in tavola, eravamo vicini alla soluzione ma il testo di Abete si prestava ad una duplice interpretazione e abbiamo dovuto specificarlo». "La nostra posizione e' uguale a quella di ieri, non e' cambiata. L'Aic deve accettare entrambe le integrazioni proposte dalla Lega. Sono loro che scioperano e che se ne devono assumere la responsabilita' di fronte a tutti", ha affermato Beretta.

«Ho la delega per rinviare il primo turno del campionato di Serie A. Se entro domani non ci sarà un accordo tra Lega e Aic, ci sarà il rinvio della giornata da parte della Federcalcio. Oggi aspetto notizie da Beretta». Il presidente della Figc, Giancarlo Abete, dopo l'ultimo tentativo di evitare lo sciopero, attende notizie dalla Lega di Serie sulla proposta di istituire un fondo di 20 milioni di euro per le controversie legate al contributo di solidarietà.

«Lo slittamento? È un pasticcio più grande rispetto a quello che c'era nei giorni scorsi, non riesco a crederci, è una follia. Per me, non esiste alcuna differenza tra slittamento e sciopero. Era meglio addirittura lo sciopero, così la facevano finita». È un fiume in piena il presidente del Palermo, Maurizio Zamparini, che sui temi contratto e sciopero attacca duramente sia il n.1 della federcalcio Abete che quello della Lega di Serie A Beretta. «Lo chiamano slittamento per non far fare brutta figura ai calciatori, ma è una cosa sciocca. Il fondo di garanzia proposto da Abete? È una cosa ancor più demenziale. Abete ha perso completamente la trebisonda, sarebbe ora di finirla con queste stupidaggini». Quanto alla Lega, «non esiste, siamo un branco di 20 presidenti completamente dissociati».

«Lo abbiamo detto nei giorni scorsi, lo ribadiamo oggi: senza firma del contratto collettivo i giocatori non scenderanno in campo sabato e domenica. Un minuto dopo la sigla dell'accordo noi siamo pronti a giocare». Lo ha ribadito all'ANSA il presidente dell'Aic, Damiano Tommasi, dopo la conclusione del Consiglio federale. «Ora aspettiamo le decisioni di Abete. Ma quel che è successo in questi due giorni è lampante, qualcuno non voleva che si giocasse»

«Incomprensibile e insostenibile». Il Coni bolla così la situazione creata dalla vertenza tra il sindacato dei calciatori e la Lega di serie A che ha portato all'annunciato sciopero dei giocatori per la prima giornata di campionato. «Chi oggi pensa a se stesso - afferma tra l'altro in un comunicato l'ente che governa lo sport italiano - si assume la responsabilità dei provvedimenti che verranno presi in futuro a tutti i livelli».