Insieme hanno vinto un Mondiale ai rigori e buttato via un Europeo all'ultimo minuto. Alessandro Del Piero e Francesco Totti non hanno in comune solo il numero 10, il ruolo di capitano e la personificazione della bandiera che non vuole ammainarsi. Quello che fanno, nel bene e nel male, condiziona ancora molto Juventus e Roma, e domani saranno una volta di più avversari.
Più diversi non potrebbero essere: veneto e impeccabile Del Piero, in campo e fuori; romanissimo Totti, espulso già 15 volte in carriera, uno che non tanto di rado 'sbroccà. Il primo ha battuto il record bianconero di gol di Giampiero Boniperti ed è a quota 180; l'altro insegue con 192 reti Roberto Baggio tra i cannonieri italiani di tutti i tempi. Trentasei anni appena compiuti Del Piero, 34 Totti. In comune, a ben vedere, anche il ritorno da infortuni devastanti e i tormentoni pubblicitari. Per stimarsi si sono sempre stimati e forse ormai si guarderanno l'un l'altro come i sopravvissuti di un'epoca grande cui è toccato di vedere anche il declino del calcio italiano. Gli ultimi mesi raccontano di un tramonto elegante e ancora ruggente per Del Piero, in una Juve dove la qualità non è tanta come in passato. Tramonto difficile invece per Totti, con un allenatore romano che lo toglie spesso, ma non certo volentieri. La difficoltà di essere decisivo come sempre per il romanista; gol ancora abbastanza regolari per il bianconero, in coppa e in campionato. «Se sommiamo i miei gol e i suoi superiamo quota 500 - scrisse sul suo sito Alex alla vigilia di un'altra sfida, a gennaio di quest'anno -. Se sommiamo gli anni di carriera con la stessa maglia, sempre e soltanto la stessa maglia, arriviamo a 35 anni. Una vita». «Alessà, è vero. Siamo rimasti noi le ultime bandiere del calcio italiano! - rispose in modo inconfondibile Totti -. È sempre una bella sfida giocare contro campioni come te».
Non è detto che il capitano della Roma inizi da titolare a Torino. Più sicuro del posto al momento il capitano della Juve. Ogni partita con loro due in campo potrebbe essere l'ultima. E chissà quanti bambini hanno iniziato a giocare sognando di diventare come Del Piero o Totti. Nel frattempo si saranno fatti grandi, quasi nessuno ci sarà riuscito. Molti avranno smesso, mentre i miti sono ancora lì.
(ansa)