Claudio Ranieri ha incontrato i giornalisti in conferenza stampa alla vigilia dell'anticipo della 12° giornata di Serie A, coni giallorossi impegnati in trasferta a Torino contro la Juventus. Questo l'intervento INTEGRALE del tecnico romanista
Juve-Roma, ritrova la sua ex squadra e Aquilani. Può essere la consacrazione definitiva per la Roma?
"No, io non parlo di consacrazione, io parlo di un grosso ostacolo, una grossa squadra, una squadra forte e una società forte, per cui si sarà un ostacolo e faremo di tutto per superarlo. Questa è la voglia che ci deve animare, poi gli esami nel calcio, come la commedia di Eduardo, non finiscono mai. Poi ce ne sarà un altro, un altro e un altro ancora, questo è il bello dello sport"
Per rispondere a Blanc bisogna aspettare?
"Io parlo di calcio"
Menez dietro alle punte è la soluzione migliore?
"Menez si esprime bene ovunque. Lui ha la capacità di rompere la marcatura e di creare superiorità numerica, ci vogliono questi tipi di giocatori nel calcio attuale. I tatticismi bloccano i campioni e il gioco delle squadre, quando hai un giocatore del genere bisogna saperlo sfruttarlo bene. Sto sempre in contatto con lui, perchè lui col suo fiuto e io con del sano pragmatismo gli dico dove posizionarsi. A volte viene troppo dietro e mi arrabbio, però sta facendo molto bene e questo è importante al di là di dove viene posizionato"
Su Menez, si sente fortunato ad avere un campione così. Unico difetto, è fragile fisicamente?
"No, non è fragile, anche Francesco che è molto più muscoloso ha sofferto lo stesso trauma. Lui è ancora un potenziale campione, ha dei numeri incredibili, sta migliorando tantissimo e per lui, e lo sa perchè ne abbiamo parlato a inizio campionato, è un'anno molto ma molto importante"
Affronterà la Juve con più furore? La Roma sta meglio rispetto alla Juve?
"No, la Roma non sta meglio della Juventus. La Juventus sta in testa, sta davanti a noi e faremo di tutto per superarla, questo è normale Non sento mai quella rabbia in più, io sento che voglio affrontare una squadra e voglio vincere, questo è quello che mi anima. Si può chiamare Juventus o si può chiamare con un altro nome, ormai ne ho vissute tante di partite e quello che mi accompagna è quella voglia di vincere sempre. Se poi ci riesco o no, quello è un'altro discorso..."
Quanti dubbi di formazione ha? Ha delle certezze per questa gara?
"Un allenatore ha sempre delle idee in testa, e poi come dico sempre la sera prima della gara pondero bene tutto. Speriamo di ponderare bene anche questa volta"
Ha deciso se far giocare Totti dal primo minuto?
"Poi ve lo dico domani. Ho deciso, ma ve lo dico domani"
Emergenza a centrocampo, mancano tre titolari: Pizarro, Perrotta e Taddei. Greco, uscito per crampi contro la Fiorentina, sta bene per giocare dall'inizio?
"Come tutti quelli che vengono, poi sta a me vedere e decidere se far partire qualcuno dall'inizio, sostituirlo, secondo come va la gara. Greco aveva fatto due ottime partite, entrando sia a Basilea, sia l'altra volta con l'altra squadra e ha fatto molto bene, poi si è trovato a giocare una partita tutto insieme, per quanto uno si possa allenare, e lo fanno bene tutti quanti, il ritmo partita è molto diverso. Magari stavolta i crampi non gli verranno"
Aquilani ha una storia particolare, lo ha sempre seguito, lo voleva alla Juve e lo avrebbe potuto trovare a Roma...
"Volevo Aquilani quando stavo al Chelsea e aveva 16 anni, così mettiamo le cose in fila. Aquilani è un giocatore splendido, spero per lui che sia finita la sfortuna degli infortuni, è un giocatore eccezionale e gli auguro tutto il bene di questo mondo"
Del Neri alla guida della Samp vi ha di fatto impedito di raggiungere lo scudetto. Voglia di rivalsa?
"No, ma non ci deve animare questa voglia di rivalsa, le motivazioni le dobbiamo avere dentro di noi proprio perchè affrontiamo una grande squadra e anche se fosse una piccola squadra... la forza di una squadra si vede quando vuole sempre ottenere qualcosa. Ho detto che bisogna battere il ferro finchè e caldo, stiamo attraversando un buon periodo ma andiamo ad incontrare una squadra messa bene, un allenatore che stimo tantissimo ma non dobbiamo sbagliar nulla perchè li ci sono dei campioni che possono risolvere la partita in ogni momento, io li conosco bene"
Ha allenato Totti e Del Piero, chi butterebbe giù dalla torre?
"Beh, allenando Totti che ti aspetti... Ma sono due grandi campioni, li terrei sulla torre tutti e due"
Similitudini e differenze tra Totti e Del Piero
"Dovremmo stare qui tanto tempo, dico che i campioni sono tutti differenti, sia caratterialmente, tatticamente e tecnicamente però hanno quel dono che pochi hanno: rendere le cose difficili di una facilità estrema, far innamorare i propri tifosi e quelli avversari. Questo dono ce l'hanno pochi campioni"
Le farà piacere ritrovare il suo vecchio staff?
"Si, come sempre"
Tornando alla Roma, è cambiato lo scenario. Si abituerà a queste altalene di risultati?
"Il bello del calcio è questo, perchè se ti abitui non hai più stimoli e non hai più emozioni, per cui è giusto. In Italia vige questo e bisogna saper navigare in questo mare. Non mi ci abituerò mai è il bello e il difficile del calcio italiano"
Il potenziale offensivo della squadra, sarà possibile vedere in campo Totti, Menez, Borriello e Vucinic, non considerando poi Adriano e Okaka?
"Tutti insieme? Si, e poi prendere anche due attaccanti della Primavera, li mettiamo tutti dentro... Ci devono essere questi giocatori, avevamo sempre detto che bisognava migliorare la rosa della squadra. Per lottare su tre obiettivi bisogna avere non valide alternative, ma validi campioni. Poi a turno giocheranno, si farà rotazione, si dovrà accettare questo fatto"
Analogie con lo scorso anno? Cosa la preoccupa di più della gara di domani?
"Due casi diversi, l'anno scorso sono subentrato e c'era una situazione che non andava più bene. Spalletti che aveva fatto degli anni meravigliosi qui a Roma aveva lasciato la squadra, per cui sono arrivato, siamo ripartiti con difficoltà ma con la disponibilità della squadra e abbiamo fatto un buon campionato. Quest'anno volevamo riprendere da cio che avevamo lasciato e non ci siamo riusciti, è stato un grosso errore da parte mia e di tutti quanti ma ci stiamo riprendendo. La Juve? Una grande squadra con diversi campioni e un buon gruppo di giocatori. Una squadra che lotta fino alla morte con giocatori che possono risolvere la partita in ogni momento"
Mourinho indicava la Roma come l'avversaria più temibile, così come ha detto Allegri giorni fa.. Il gruppo è pronto rispetto all'anno scorso? La gara di domani vi farà trovare la risposta giusta?
"Non è la gara di domani che ci farà trovare la risposta giusta. Questo è un gruppo che per due volte ha sfiorato lo scudetto, questo significa ha carattere, ha qualità e continuità. Dobbiamo giocare partita dopo partita e cercare di migliorare, solo così si possono superare gli ostacoli"
Nelle precendenti conferenze era più grintoso, oggi la vediamo più tranquilla, è l'effetto Juventus?
"Una sensazione sua, io sono carico, grintoso e determinato. Le posso assicurare che sono bello carico"
Oggi Montali ha detto che non gli è piaciuto l'attegiamento di Blanc che ha scaricato tutte le colpe su di lei...
"Non parlo di queste cose, parlo di calcio, questo non è calcio"
L'assenza di un terzino di ruolo nella Juve vi indurrà a sfruttare le fasce?
"Se dovesse giocare Salihamidzic... Parecchie volte ho messo Salihamidzic terzino destro e sinistro, è un giocatore che puoi mettere in ogni ruolo e gioca sempre bene. Dal punto di vista tattico non cambia niente"
Su Del Neri?
"Grande allenatore, non abbiamo motivazioni di rivalsa. Andiamo a giocare contro una grande squadra, la motivazione c'è da sola. Dal punto di vista tecnico le squadre di Del Neri giocano un 4-4-2 classico, alcuni lo definiscono scolastico ma non c'è niente di scolastico"
C'è una ritrovata solidità difensiva alla base del momento positivo della Roma?
"Credo che il motivo sia un po' tutto. Avete visto, non riuscivamo a far gol e ne incassavamo subito uno al primo errore. Il motivo predominante è questa voglia di tirarsi fuori, la voglia di non starci. Le cose vanno male, c'è chi si abbatte e si lascia sconfiggere. Questo gruppo non ci sta, vuole lottare e vuole reagire, questo mi inorgoglisce molto"
Tra Totti-Vucinic e Borriello-Vucinic come cambia il gioco della squadra?
"Ogni campione ha le sue caratteristiche, l'importante è che si riescano a capire. Logico che la coppia Totti-Vucinic si conosce da tanto tempo, avete visto l'altra sera che c'è stato un movimento di Borriello che aveva prima allargato e poi tagliato dietro e Francesco gli ha messo la palla lunga. Non che avesse sbagliato Borriello, perchè i due si parlano molto, Borriello gli aveva detto "Quando faccio questa finta mettimela là". Evidentemente lui poi ha ricambiato, perchè aveva visto che c'era un buco da quella parte però ormai Francesco aveva abbassato la testa e lì gliel'aveva messa. La forza dei campioni è che sanno giocare in sintonia in breve tempo"
Per lei c'è sempre uno di troppo tra Totti, Vucinic e Borriello, data la presenza di Menez?
"No, non c'è uno di troppo. Bisogna vedere i momenti e lo stato di forma di tutti quanti"
Quanto è difficile mandare Totti in panchina?
"Non è difficile, io cerco di fare il bene della Roma, quando penso che Francesco deve venire vicino a me, viene vicino a me così come tutti gli altri. Non è difficile mandare in panchina Totti, il difficile è non convocare Antunes che si allena come un'ossesso. Questo mi ferisce, perchè lui meriterebbe di venire"
È facile gestire Totti o c'è una corsia preferenziale?
"C'è una corsia preferenziale perchè ci capiamo al volo, sotto questo punto di vista si, per il resto giudico per il bene della Roma"
Si è mai pentito di averlo mandato in panchina nella finale di Coppa Italia?
"Ma si, potrebbe essere... Dopo la partita è facile parlare di queste cose, sapesse quanto mi dispiace non aver giocato i numeri del Superenalotto dopo che sono usciti....No, non mi sono mai pentito"
A Torino non ha avuto un rapporto sereno con Del Piero. Differenze con il rapporto che ha con Totti?
"Il rapporto è stato invece sereno e tranquillo anche con Del Piero. Io sono molto chiaro sin dall'inizio, è sbagliato dire questo. Io il rapporto non ce l'ho avuto soltanto con un giornale, forse con un direttore di giornale e con alcuni di loro, perchè i tre-quarti di quel giornale stavano con me, ma non lo dico..."