IL ROMANISTA - Per il primo rinvio della storia, i giallo-rossi dovettero attendere solo tre giorni. La trasferta a Busto Arsizio (in più di unoccasione assai infiammata), originariamente prevista per il 25 ottobre 1931, venne effettivamente disputata il giorno 28. Il match fu riacciuffato per i capelli, a sei minuti dalla fine, grazie ad una rete dellargentino Luduena Chini, che fissò sul 2-2 finale il risultato. Attilio Ferraris, tanto per la cronaca, come sempre nelle trasferte al Nord, deve subire gli sfottò del compagno Mattei, che giocando sulle origini piemontesi della famiglia Ferraris, non appena individuava fra i tifosi avversari, qualche soggetto abbigliato alla tirolese, esclamava ridacchiando: Anvedi Attì, ce stanno li parenti tui che te so venuti a vede.
attendere solo tre giorni. La trasferta a Busto Arsizio
(in più di unoccasione assai infiammata), originariamente
prevista per il 25 ottobre 1931, venne effettivamente
disputata il giorno 28. Il match fu riacciuffato per i capelli,
a sei minuti dalla fine, grazie ad una rete dellargentino Luduena
Chini, che fissò sul 2-2 finale il risultato. Attilio Ferraris,
tanto per la cronaca, come sempre nelle trasferte al Nord,
deve subire gli sfottò del compagno Mattei, che giocando sulle
origini piemontesi della famiglia Ferraris, non appena individuava
fra i tifosi avversari, qualche soggetto abbigliato
alla tirolese, esclamava ridacchiando: Anvedi Attì, ce stanno
li parenti tui che te so venuti a vede. Negli anni 40, fu la
furia dei Liberator, a fermare sotto una galleria il treno con
il quale la Roma marciava verso Genova. Il presidente romanista
Bazzini, quando in quell8 novembre 1942 non vide arrivare
i suoi ragazzi allo stadio, cercò di rintracciarli in automobile.
Quando finalmente li raggiunse, trovò il tecnico
Schaffer, letteralmente sconvolto dallaccaduto. Il 18 febbraio
1943, quando i Lupi vennero travolti per 3-0 nel recupero,
Schaffer era già tornato ad allenare a Budapest.
Dopo la scalognatissima nevicata del Derby dell11
marzo 1956 (il recupero del 4 aprile fu vinto dai bianco-celesti
grazie ad una rete di Muccinelli), il malocchio da sospensione
prosegue con lacquazzone del 21 dicembre 1958,
quando i nostri, in vantaggio contro il Genoa grazie al bombardiere
Da Costa, non andranno oltre al pareggio nel recupero
del 1 aprile. E ancora lX Factor a farla da padrona in Roma
Cesena del 16 febbraio 1976 (il giorno precedente era
stato Giove Pluvio a far decidere per i rinvio). Finisce 2-2, dopo
che la Roma era stata capace di raggiungere il doppio vantaggio,
ma larbitro Gussoni spiana la strada alla rimonta
ospite, concedendo un calcio di rigore che Frustalupi trasforma
e che manda Anzalone su tutte le furie. Il tabù non crolla
neanche per Catanzaro Roma del 13 gennaio 1982. La gara,
originariamente prevista per il 13 dicembre, verrà trasmessa
in diretta dalla Rai (permettendo ad Alberto Sordi
dinserire la scena del gol di Nela e la sua esultanza nel film:
Io so che tu sai che io so), ma nuovamente il risultato non
schioderà sul pareggio.
Stendiamo uno scaramantico velo pietoso sullimmeritata
sconfitta contro la Sampdoria (subita, però, in quel di Marassi)
del 23 gennaio 1991, dopodiché il 21 aprile 2004, è ancora
il Derby a regalare emozioni forti. La gara, sospesa il 20
marzo, in seguito alle notizie, poi fortunosamente risultate
non veritiere, su un incidente mortale occorso ad un ragazzo,
si concluderà sul pareggio, grazie alla rete, su calcio di rigore,
marcata da capitan Totti. La serie nera dei rinvii senza
vittoria, come un cerino acceso passa dalle mani giallorosse
a quelle nerazzurre dellInter, quando nello straordinario
pomeriggio del 18 aprile 2007 (recupero della giornata non
disputata il 2 febbraio), apparecchiato per celebrare la certezza
matematica dello scudetto del Biscione, la Lupa espugna,
straripando, San Siro.
Nonostante il rigoretto canonico concesso dal magnanimo
Trefoloni, che riequilibra il gol di Perrotta, all89 è sua
maestà Totti, con una beffarda carambola su Figo ad incenerire
Julio Cesar, spedendo in rete il pallone (nerazzurro e celebrativo
anche quello per finire nel museo interista ..). Nel
recupero, cè addirittura tempo per la terza rete firmata da
Cassetti e per lentusiasmo di una squadra che ha dimostrato
sul campo chi era il più forte.