La squadra della Roma milita in Serie A fin dalla sua fondazione, il 1927. Ad eccezione di una sola parentesi, quella del 1950-1951, il team non ha mai lasciato la categoria più importante del calcio italiano. Un altro dettaglio che conferma il lustro di questa squadra è il fatto che dal 1953, quando gioca in casa, ospita gli eventi allo Stadio Olimpico di Roma, che offre una capienza di 72.000 spettatori. In realtà la Roma non è l'unica che può usufruire dello Stadio Olimpico, dato che la disponibilità è divisa con la sua acerrima nemica, ovvero la Lazio.
Questo piccolo preambolo è doveroso per far capire come mai i giallorossi siano una squadra tanto seguita non solo dagli abitanti della nostra capitale, ma anche dagli appassionati di calcio in generale. In particolare, forte è l'interesse quando si tratta di scommesse calcio. Se in Italia il calcio è lo sport nazionale, altrettanto fondamentale è lo sport betting, quel passatempo che ci consente di trasformare le nostre conoscenze calcistiche in un'esperienza più vicina ai risultati delle partite, e anche più remunerativa.
Indovinare il risultato di un match della Roma e selezionare una quota alta è quello che può portarci ad arrotondare il nostro budget mensile, anche di parecchio. Per riuscire però a effettuare delle previsioni giuste è necessario seguire la squadra, monitorando i cambiamenti sia dal punto di vista dei giocatori che della strategia applicata dall'allenatore. Ed è proprio quest'ultimo che, per la squadra romana, rappresenta una novità. Dopo essere stati seguiti da José Mourinho dal 2021, i giocatori giallorossi verranno guidati da Daniele De Rossi.
Cosa comporta questo in termini di strategia e tecnica della squadra?
La strategia della tensione: la sintesi della stagione della Roma
Mourinho è un allenatore che sa come far parlare di sé, fin dai tempi dell’Inter. Personalità carismatica e professionista di classe, l'allenatore portoghese non ha mai fatto sconti alla propria squadra. Basti ricordare che, a seguito dello Slavia, il suo commento è stato quello di una partita addirittura orribile. Chiaro quindi che finora, la strategia della Roma è stata fortemente definita dalle decisioni del tecnico, che possono essere così riassunte:
● Il primo punto della strategia di Mourinho è quello di tenere il possesso della palla il più a lungo possibile. Fin qui, niente di diverso rispetto a quanto auspicano gli allenatori di tutte le squadre del mondo. Quello che però ha distinto la strategia dell'allenatore portoghese è un approccio aggressivo nei confronti della squadra avversaria. Anche a rischio di indebolire la difesa, l'approccio della Roma è stato quello di cercare di entrare il più possibile nel territorio avversario, puntando dritti verso la porta;
● L'AS Roma ha visto il maggior numero di occasioni di gol dai contropiedi o dagli attacchi veloci a seguito di un overplay. In questo scenario, i giocatori più importanti sono prima di tutto gli attaccanti. Successivamente però subentra il ruolo chiave dei terzini. Se la funzione tipica del terzino è quella è di correre nelle aree più ampie, evitando di lasciarle scoperte e fornire cross, la Roma ha applicato in pieno questa regola;
● Come accennato al punto precedente, la strategia di Mourinho si basa soprattutto su una tecnica aggressiva. Questo non vuol dire però che venga trascurata la difesa; al contrario, la Roma durante questa stagione ha dimostrato una difesa molto forte. Si tratta però di un modo di difendere la porta un po' diverso da quello che in genere siamo abituati a vedere. In sintesi, i giocatori che si trovano a difendere la porta si limiteranno ad evitare gol perché tutta la grinta e la carica della squadra viene concentrata nella fase di attacco. Se questo tipo di strategia può, in molti casi, dare ottimi risultati, a volte la squadra avversaria potrebbe essere molto forte e quindi richiedere una difesa meno passiva e più grintosa;
● Anche il pressing gioca un ruolo importante nella strategia dell'allenatore portoghese e quindi della Roma, perlomeno fino ad oggi. Il pressing della Roma è in genere formato da due attaccanti, tre centrocampisti e cinque difensori. I due attaccanti vanno in azione dall'interno verso l'esterno, mentre i centrocampisti e i difensori si concentrano generalmente su un giocatore che viene costantemente marcato durante la partita. Quest'ultimo aspetto richiede sia capacità individuali che un gioco di squadra efficace. Due aspetti che i giallorossi finora hanno dimostrato di avere.